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Mai arrivato il bollino minicar

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Rispetto all'anno scorso le vendite sono dimezzate

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Inpratica: niente più macchinette modificate. Inoltre, si sarebbero impegnati a «struccare» le minicar gratuitamente facendo pagare solo i pezzi di ricambio. All'accordo siglato in Campidoglio il 15 aprile scorso non è stato dato seguito. Il logo «minicar sicure» è rimasto solo sulla carta. «Noi concessionari non siamo mai stati coinvolti», dice Paolo Valitutti di Auto Roma Nord. Intanto i costruttori si trovano ad affrontare un pesante calo di vendite. La minicar, infatti, pare non essere più ambita come una volta tra i ragazzi della «Roma bene». «Quest'anno, rispetto al 2010, ne sono state vendute quasi il 50% in meno», spiega Stefano Casalini, presidente di Confindustria Ancma (l'associazione che riunisce i costruttori). La Capitale è ancora il maggior mercato di Italia per queste piccole macchine che pesano 350 chili e sono assimilate ai motorini di cilindrata 50. In città circolano circa 10mila vetture di questo tipo (80mila nel resto del Paese). Nel 2010 ci sono state 1.082 nuove immatricolazioni, poi quest'anno c'è stata la caduta nelle vendite. Della sicurezza di queste macchine per adolescenti si è iniziato a parlare soprattutto nell'aprile del 2010 quando, nel giro di pochi giorni, persero la vita una 15enne (si scontrò contro un pullman all'Olgiata) e un ragazzo di 17 anni (finito contro un guardrail a Tor di Quinto). Le minicar diventano insicure quando vengono truccate. Basta qualche centinaio di euro per togliere il limitatore che le fa andare massimo a 45 km/h orari e farle schizzare anche a 100 all'ora. Il protocollo siglato dal Campidoglio con Confartigianato Roma e Condindustria Ancma doveva servire proprio a questo: garantire la sicurezza e impedire le modifiche. Il progetto a cui avrebbero dovuto partecipare 90 officine, invece, si è arenato. I costruttori allora si sono dati appuntamento all'autodromo di Misano Adriatico per simulare le condizioni più avverse su strada e verificare la tenuta delle minicar. E per dimostrare che sono sicure se restano entro i limiti di velocità prestabiliti. I piloti del team di Siegfried Stohr (ex pilota di Formula 1) hanno fatto guidare i ragazzi delle scuole nelle situazione più complicate: su asfalto bagnato, con ostacoli improvvisi che sbucano dal nulla e con frenate d'emergenza. Le minicar hanno retto alla prova, anche perché, a differenza del passato, ormai tutte sono dotate del sistema di frenata Abs che impedisce il bloccaggio delle ruote. Ma non solo. In caso di scontro c'è una «cellula deformante» che permette alla carrozzeria di assorbire l'urto comprimendosi e lasciando intatto l'abitacolo. In pista è possibile riprodurre con un'apposita vernice, ad esempio, lo stesso asfalto che si trova quando ci si trova sui sampietrini bagnati. Fino a 45 km/h, anche in curva, la macchina resta aderente all'asfalto e non si corrono rischi. La situazione diventa pericolosa a velocità superiore. È per questi motivi che sarebbe stato importante il bollino di qualità deciso dal Campidoglio. Dà la possibilità ai genitori di affidarsi a concessionari e officine sicure.

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