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Fuga in gommone dalle ville di Casalpalocco

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Gara per spalare quintali di fango e detriti e aiutare i vicini di casa intrappolati

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Èstato spaventoso”. Claudio Carosi, a soli 18 anni, è uno dei tanti piccoli eroi di una giornata di acqua e fango, disperazione e rabbia. Con sangue freddo invidiabile è riuscito a calmare i pendolari in attesa ieri mattina alla stazione Lido Nord di Ostia, quando all'improvviso un corto circuito ha incendiato il vagone fermo sui binari. Il panico si è diffuso subito. «Ho solo indirizzato la gente verso l'uscita e cercato di aiutare chi era in difficoltà», si schernisce il giovane impiegato. Ma di eroi, gente comune, costretta a fare i conti da sola con una catastrofe terrificante, ieri nel XIII Municipio, ce n'è stata tanta. Ore spese a svuotare cantine, a buttare gli oggetti di una vita, a bagnarsi le gambe per aiutare i vicini intrappolati in casa. Coraggio e determinazione, fusi con l'esasperazione ormai giunta al limite. Sentimenti comuni in un Municipio come questo, a rischio idraulico da sempre, ma carente quanto a interventi decisivi sulla rete fognaria. La pioggia fa paura da queste parti. Ti butta giù dal letto nel cuore della notte per controllare che la tua casa e la tua famiglia siano al sicuro. Perché le alluvioni, che si ripetono, significano per migliaia di famiglie perdere tutto. Ricominciare da capo, ogni volta. È accaduto di nuovo, ieri, con l'ennesimo nubifragio. Il bollettino è sconvolgente. Migliaia di abitazioni allagate in pieno centro a Ostia come nell'entroterra. Interi quartieri isolati. Black-out, semafori in tilt, il 90% delle strade trasformate nei canali di Venezia. A Casalpalocco i cittadini sono ricorsi ai gommoni per scappare di casa. In via delle Baleniere negozi allagati. Molti non hanno potuto aprire. Su via dei Promontori un camion è finito in una voragine sulla strada. Tante le auto allagate o danneggiate da alberi crollati. In via Vecchi due donne, intrappolate in un seminterrato, salvate dalla Polizia. Scuole e licei chiusi; diversi i crolli dei soffitti come al plesso di via Mar dei Caraibi. Nemmeno i presidi delle forze dell'ordine sono stati risparmiati. La caserma dei Carabinieri di Casalpalocco inagibile, quella dei Vigili del Fuoco di Ostia immersa in un lago. Su via della Canale della Lingua un muro di un'abitazione è crollato nel canale di bonifica adiacente che, come tutti gli altri canali del territorio, era ormai al limite. Oltre 400 famiglie bloccate in casa all'Infernetto, dicono dall'unità di crisi di vigili del fuoco e protezione civile. A Punta di Malafede quintali di fango e detriti sono piombati addosso alle abitazioni. Danni enormi. Proteste spontanee ovunque con i cittadini riuniti in drappelli in strada a urlare tutta la loro indignazione: «Come nel terzo mondo, si poteva evitare». L'opposizione non ci ha messo molto a chiedere le dimissioni del presidente del XIII Giacomo Vizzani. «Municipio impreparato e unità di crisi creata solo dopo quattro ore di pioggia», attacca Andrea Tassone, capogruppo Pd. Le denunce fioccheranno. Il presidente Giacomo Vizzani: «Stiamo facendo il possibile, dobbiamo contare i danni, e capire quante siano le case inagibili».

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