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Gianni verso il bis tra sondaggi e bruschette

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Einvece è stato un giorno da leone. Il lungo intervento del sindaco Alemanno alla trasmissione di Radio2 («un giorno da pecora» appunto) ha fatto da cornice, tra il serio e il faceto, all'ennesima querelle capitolina: il sondaggio della Datamonitor che ha registrato una crescita di oltre il 4%, il sindaco Alemanno si è piazzato al quarto posto della classifica dei sindaci di tutta Italia, con un 58,2%. Un dato che ha innervosito non poco il centrosinistra, forse perché solo un paio di giorni da la stessa società aveva registrato un piccolissimo calo nell'appeal di Nicola Zingaretti. Al di là della boutade politica, ormai scontata, i toni si sono accesi un po' troppo. Il segretario del Pd Roma, Marco Miccoli ha parlato di «sondaggio patacca» eseguito «guarda caso proprio da Datamonitor che vede come direttore generale Natascia Turato. E chi è Natascia Turato? Ma semplice, la moglie di Luigi Crespi, il sondaggista di fiducia sul libro paga di Gianni Alemanno». Fa eco qualche esponente del Pd che parla di «parentopoli» anche nei sondaggi. A beccare la querela a fine giornata è però il segretario romano. Diversi gli esponenti del Pdl che ricordano come quando la stessa società aveva fornito sondaggi che davano Alemanno in «discesa», nessuno si sia preoccupato di accostare legami di parentela. Tanto rumore che fa salire ancora di più Alemanno nel gradimento cittadino. «Ogni giorno siamo sotto esame ma questo risultato, anche in un momento di crisi così forte - ha detto il sindaco - è per me un grande incoraggiamento ad andare avanti». E infatti ribadisce ai microfoni di Radio2 che nel 2013 si ricandiderà giurando «sulla Lupa» e ancora, pensando ai suoi predecessori, Rutelli e Veltroni, ammette: «Quelli sono andati a fare i candidati e hanno preso un sacco di botte, che mi metto a fare lo stesso? Una cosa che posso promettere e che non farò come Veltroni e non andrò in Africa». Non è mancata poi la stilettata al Senatùr, al quale Alemanno ha dichiarato "guerra". «La pajata con Bossi m'è andata di traverso - scherza - ora non ci mangerei neanche una bruschetta». E così mentre in Campidoglio ci si "azzuffa" su sondaggi e proteste, Alemanno vola alto. Parla di Berlusconi «non si ricandiderà» e delle primarie: meglio Alfano di Formigoni. Poi, su Fini. «Non mi manca, ma mi manca un po' Alleanza Nazionale - ha detto il primo cittadino - con Fini siamo cresciuti insieme, poi però lui ha fatto una conversione a U: da destra, si è spostato al centro e poi quasi a sinistra». Sicuro che punta solo al Campidoglio bis? Sus. Nov.

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