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Un'ora settimanale di volontariato

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Perfar fronte alla crisi, «quest'anno regaleremo, ogni settimana, un'ora del nostro lavoro allo Stato. I politici facciano altrettanto» spiega provocatoriamente il preside Mario Rusconi a nome del collegio docenti e dei bidelli. L'impegno dell'ora settimanale di volontariato durerà fino a dicembre. «Uno sforzo straordinario - spiegano i prof - che si somma al tempo che già normalmente regaliamo alla scuola e ai ragazzi» e che è quantificabile in 40.000 euro di rinunce complessive nel primo quadrimestre. «Siamo stati molto colpiti dal pathos del discorso del presidente Napolitano nel meeting di Cl e abbiamo deciso di regalare allo Stato quest'ora di lavoro settimanale non retribuito - dice Rusconi - È il nostro modo per contribuire al risanamento». Il Newotn, come altre scuole della Capitale, utilizza i contributi volontari delle famiglie. «Siamo in attesa dal 2004 di emolumenti da parte dello Stato e anche la Regione Lazio ci deve dei soldi per progetti finanziati e portati avanti con grande entusiasmo. Mi appello al senso di responsabilità sia della politica sia degli enti locali: si faccia una notte bianca in meno e si spendano più soldi per i banchi degli studenti». L'iniziativa del Newton trova subito il plauso dell'assessore alle Politiche sociali Aldo Forte: «Un'iniziativa di grande valore che spero verrà presa da esempio dalle altre scuole del Lazio». L'assessore delinea scenari inquietanti. «I tagli ci penalizzeranno e a breve potrebbero cominciare a sentirsi gli effetti sui servizi. Per evitare che il sistema collassi c'è bisogno dell'impegno di tutti, soprattutto delle iniziative spontanee e innovative che partono dalla società». Il fatto, poi, che l'iniziativa sia partita nell'anno europeo del volontariato, assume un grande significato. «Come Regione - spiega l'assessore Forte - stiamo scommettendo sul volontariato. Prova ne sono i dati sorprendenti sul Servizio civile, per il quale nel 2011 abbiamo approvato il 50 per cento di progetti in più. Progetti che offriranno per lo più assistenza ad anziani, disabili e a chi vive in condizioni di disagio socio-economico».

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