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Ci sono altri diciotto test positivi

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Intutto, dall'avvio del piano di emergenza per scongiurare il rischio tubercolosi per 1479 bambini, si sono registrati 52 casi in cui l'infermiera di Neonatologia del Policlinico Agostino Gemelli ha trasmesso il micobatterio ai piccoli. Nessuno è malato. Tutte le famiglie sono state avvertite e i bambini inizieranno una profilassi lunga sei mesi. I dati sono diffusi dai membri dell'unità di coordinamento che si sono visti ieri, dopo una pausa domenicale. I diciotto nuovi bimbi positivi (su trecento test effettuati venerdì e sabato scorsi al Gemelli, Bambino Gesù e San Camillo) sono undici maschi e sette femmine. Cinque sono nati a febbraio, due a marzo, due ad aprile, tre a maggio, cinque a giugno e uno a luglio. Fino a ieri, fanno sapere dall'unità di coordinamento, sono state effettuate 917 visite e test di cui si hanno 729 risultati. S'inizia così a delineare una media attendibile di quanti neonati sono risultati positivi alle analisi: il 7,13%. Ogni cento controlli, poco più di sette sono positivi. La Regione fa sapere che oggi ci saranno altri 155 test e domani, ultimo giorno utile nel programma dei richiami, tutti i piccoli saranno stati esaminati. «Con i bambini sta andando tutto bene - ha rassicurato Alberto Villani, direttore Uoc pediatrica generale e malattie infettive del Bambino Gesù -, i controlli procedono e le attività sono comunicate alle famiglie. Non ci sono stati casi di malati di tbc». Al Bambino Gesù, però, c'è Serena. È la bambina nata il 22 marzo al Gemelli e ricoverata nell'ospedale il 15 marzo perché ha la tubercolosi Non si sa ancora se la sua malattia è frutto del contagio con l'infermiera che ha scatenato il caso. «Sulla piccola Serena - ha spiegato Villani - è ancora in corso la tipizzazione del micobatterio per capire se c'è una relazione tra lei e l'infermiera. Appena si conosceranno, i dati saranno ufficializzati». E ieri ha esordito alla riunione dell'unità di coordinamento anche la commissione di indagine sanitaria, epidemiologica ed amministrativa, istituita con decreto del commissario ad acta della Sanità del Lazio, Renata Polverini, che si è insediata ieri. I componenti sono: Vincenzo Vullo, l'ordinario di Malettie infettive a La Sapienza che coordina il team, Mario Giuseppe Alma, Piero Borgia, Enrico Girardi, Giuseppe Ippolito, Leonardo Palombi e Amalia Vitagliano. I sette esperti indipendenti, come li chiama la Regione, hanno 90 giorni per indagare ad ampio spettro sulla vicenda. «L'obiettivo della commissione - ha detto Renata Polverini - è quello di fare chiarezza dal punto di vista sanitario e amministrativo sulla questione che riguarda il Policlinico Gemelli rispetto al caso dell'infermiera affetta dal morbo della tubercolosi. Si stanno dotando di un regolamento comportamentale e le loro indagini saranno solo sul Gemelli e non su altri ospedali. Averla costituita - ha concluso la governatrice - non presuppone alcuna epidemia, è una parola che in questo momento non è assolutamente necessario né utile usare. Non c'è alcuna epidemia».

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