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Preso Benito, decano delle "dita di velluto"

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È il decano dei manolesta, il «maestro» delle dita di velluto, il nonno dei borseggiatori. Compirà 82 anni il 4 novembre e negli ultimi 30 è stato arrestato 23 volte dai carabinieri e tre dalla polizia, nel 99% dei casi per lo stesso reato: furto con destrezza. L'ultimo scatto di manette ai polsi c'é stato mercoledì alla fermata dell'autobus. Benito è stato portato in caserma e ieri si è presentato davanti al giudice, che ha convalidato il suo arresto e l'ha rimesso in libertà in attesa del processo vero e proprio, che si terrà a marzo. La storia di Benito Boellis, che dava anche «lezioni» agli aspiranti borseggiatori come Totò faceva con la banda «dei soliti ignoti» tra le lenzuola stese sul terrazzo di una palazzina romana, è emblematica della giustizia nel Belpaese. Malgrado le decine di «incontri ravvicinati» con la legge e il suo curriculum di quattro pagine, l'uomo è stato spesso scarcerato fra un reato e l'altro, perfino a distanza di una decina di giorni. Anche se la sua carriera micro-criminale è iniziata nel lontano 1954 in Puglia, la «prima volta» romana di Benito, nato a Gallipoli nel '29, è il 16 febbraio dell'80. I carabinieri di piazza Venezia lo arrestano per furto. Unidici anni dopo, l'11 giugno 1991, finisce in cella per uno scippo. Il 10 giugno 2001 per furto aggravato in concorso con altre persone. Il 29 agosto 2001 è la volta della polizia: gli agenti lo pizzicano mentre infila le sue abili dita in tasca a un malcapitato. Il 18 gennaio 2004 finisce ancora nella rete dei carabinieri per furto aggravato e il 25 febbraio dello stesso anno in quella degli agenti perché colto in flagranza di borseggio. Il 20 luglio 2004 è di nuovo acciuffato dai militi dell'Arma per un furto, mentre il 23 gennaio 2005 l'accusa è di averlo tentato. Sei mesi più tardi, il 28 agosto, ci ricasca. L'elenco continua. Un arresto nel 2006, due nel 2007, tre nel 2008, due nel 2009, altrettanti l'anno seguente e, infine, tre negli ultimi sei mesi. Fino al quarto, ieri, quando l'incallito e canuto manolesta è stato beccato dai carabinieri di piazza Farnese subito dopo aver alleggerito una turista alla fermata del bus di Corso Vittorio ed è tornato in gattabuia. Per ritrovarsi libero a distanza di appena 24 ore.

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