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Test della tubercolosi anche negli asili nido

Neonato all'asilo nido

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Ritorna il timore del contagio per la tbc che si credeva ormai debellata e subito qualcuno ritrova in fondo a un cassetto l'antica tessera sanitaria professionale, scaduta da un decennio, dove tra i controlli espressamente richiesti c'era pure quello della tubercolina. Graziella, educatrice di asilo nido con esperienza ventennale, non ha dubbi: «A un certo punto la tessera sanitaria che veniva rinnovata ogni anno, non ce l'hanno più chiesta. I controlli periodici li facevamo alla Asl di zona perché noi stiamo a contatto con gli alimenti dei bimbi. E ora siccome siamo considerati una categoria a rischio usufruiamo della legge 626». Che tipo di rischi? «Le patologie più frequenti riguardano la schiena perché sollevi continuamente bambini e poi tra i lavoratori del nido c'è un'alta incidenza di polipi e tumori alla gola perchè si deve parlare con un tono di voce più alto. E dunque ogni tanto facciamo le analisi del sangue di routine, l'elettrocardiogramma e una visita finale dal medico specialistico». E basta? «Sì. Non solo i controlli per la tbc sono scomparsi da tempo ma neanche una visita neuropsicologica che, per il fatto che lavoriamo con bimbi così piccoli, dovrebbe essere obbligatoria». Secondo lei sarebbe necessario ripristinare il controllo per la tbc al personale del nido? «Sì. Abbiamo un'alta percentuale di bimbi stranieri. In V Municipio, dove lavoro io, sono soprattutto rumeni. I genitori presentano redditi ridicoli e passano avanti agli italiani e quindi trovano subito posto. La tbc che viene dall'Est Europa è la più pericolosa. E poi la situazione dei nidi sta cambiando. Già circolano strane voci sul fatto che da settembre, per via dei tagli in Finanziaria alla sanità, cambierà il rapporto bimbi/educatrice. Finora è stato 1 a 6 frontale. E cioè un educatrice ogni sei bimbi in ogni momento della giornata. Ora sembra che sarà 1 a 7 globale. E cioè: 70 bambini/10 educatrici e chissene frega se alle 9-9.30 ti trovi con solo tre educatrici presenti e 56 piccoli (il rapporto si riequilibra dopo le 10 con la compresenza). L'altro orario di buco, tragico è dalle 16 alle 16.30». Usate mascherine? «Macchè! Abbiamo in dotazione guanti di lattice ma solo per il cambio pannolini. E neanche il camice. Ci mettiamo in tuta e ciabattine che teniamo al nido». È facile prendere qualche malattia? «Uno dei veicoli è la saliva. I piccoli che teniamo in braccio, ti sbavano addosso, ti smocciolano sul collo. E non è che possiamo sempre andare a lavarci le mani. Non c'è tempo. Ci prendiamo spesso le congiutiviti, diarree, poche malattie esantematiche perché i piccoli sono vaccinati. E adesso dobbiamo avere paura, pure, della tbc».

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