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Il papà della bimba contagiata: non aveva né tosse né febbre

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Policlinico Universitario

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Sono cinque i piccoli pazienti con tbc, provenienti da tutt'Italia, attualmente in cura presso l'ospedale Bambin Gesù. Insieme a loro anche Serena, nata al policlinico Gemelli il 22 marzo scorso. L'ospedale fa sapere «d'intesa con la famiglia» che la piccola, ricoverata al reparto di malattie infettive, è in «costante miglioramento» e che «le vengono somministrate con successo le terapie proprie dei protocolli internazionali per la cura della tbc». Il papà di Serena ha voluto raccontarci la sua storia per spronare tutti i genitori «anche quelli dei bimbi nati al Gemelli prima di marzo a fare gli esami di controllo». Adesso che sta lentamente uscendo dall'incubo e che la sua piccolina è in mani sicure ripercorre tutte le tappe della malattia. «Serena non aveva nè tosse nè febbre. Semplicemente mangiava troppo poco e non cresceva - spiega il papà - Quando è nata, con parto naturale pesava 3 chili e trecento. Dopo un mese era aumentata di un chilo. Poi basta. La pediatra ci disse di non preoccuparci. A un mese e mezzo la bimba ebbe la varicella e fu ricoverata al Bambin Gesù. Uscita, però, dalla malattia esantematica, non cresceva lo stesso». Allora che avete fatto? «A fine giugno abbiamo deciso di farla vedere al Bambin Gesù di Palidoro. E dobbiamo ringraziare il dottor Napolitano che, dopo il tentativo fallito di farle aumentare peso con un'aggiunta di latte, ed eravamo arrivati già al 15 luglio, durante una visita accurata le ha sentito il cuoricino e rilevato un fischio. Le ha fatto subito fare una lastra che ha evidenziato delle macchie nei polmoni. Da lì la diagnosi di tubercolosi che ci ha lasciato interdetti». Vi sarete chiesti come ha fatto a prenderla? «È stata ricoverata immediatamente alla sede del Gianicolo. Nel frattempo noi di famiglia siamo stati subito sottoposti a un interrogatorio serrato da parte dei sanitari per ricostruire le varie fasi di vita di mia figlia, gli eventuali ricoveri, i viaggi, gli incontri con parenti ecc. Tutte le persone che sono state a contatto con mia figlia, compresa una zia che vive in Campania e che eravamo andati a trovare, sono state controllate. Naturalmente anche gli altri due miei figli di quattro e due anni, ora sottoposti a profilassi, il sottoscritto e mia moglie. Tutti negativi, ad eccezione di mia moglie risultata positiva al virus perché vaccinata. Insomma per esclusione si è arrivati al luogo dove Serena è nata, al Gemelli e dove era stata ricoverata per tre giorni in neonatologia». Adesso come va? Ha ripreso a mangiare? «Sta assumendo un cocktail d'antibiotici. E piano piano comincia a prendere il latte artificiale ma all'inizio non mangiava nulla, le dava fastidio il sondino dell'antibiotico». Siete qui dal 15 luglio: quando sarà dimessa sua figlia? «Agli inizi di settembre. Poi dovremo proseguire la terapia a casa ancora per qualche mese». Niente vacanze quest'estate? «Io devo reintrare al lavoro l'11 settembre. A giugno eravamo stati al mare». Cosa vuole dire ai genitori degli bimbi nati al Gemelli? «Di farli controllare comunque anche se non hanno tosse e febbre. Pure quelli nati da gennaio. Di andare comunque a fare il test di Mantoux e se c'è stato contatto allora farne un altro. Questo virus è troppo subdolo».

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