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Nuova luce sulla sicurezza della città

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Eral'autunno del 2007 quando il XX Municipio fu scosso dall'omicidio di Giovanna Reggiani. La donna fu aggredita, seviziata e uccisa in una stretta strada della periferia capitolina. Una strada buia. Dove la mancata illuminazione rendeva labile la sicurezza del quartiere. Il caso-Reggiani, nei mesi successivi, entrò prepotentemente nella campagna elettorale. L'allora sindaco Walter Veltroni fu accusato di non aver costruito negli anni una Capitale sicura. E lo staff di Gianni Alemanno promise, qualora fosse salito al Campidoglio, un cambio di direzione. La destra vinse le Comunali. Alemanno salì al potere. E si mise subito al lavoro per mantenere le promesse. Tra i provvedimenti realizzò quello sull'illuminazione stradale. Un piano decennale. E si torna così a questi giorni. A ieri. Proprio nel Municipio XX il sindaco, assieme all'assessore ai Lavori pubblici e alle Periferie, Fabrizio Ghera, presenta il Piano Luce 2010-2020. Quest'anno saranno installati diecimila punti luce. La metà sarà distribuita sui territori del XIII e XX Municipio. Proprio nel quartiere testimone della morte di Giovanna Reggiani. Duemila lampadine, inoltre, saranno tecnologia led. Così anche il risparmio energetico e la tutela dell'ambiente avranno il suo spazio. L'intervento del 2011 si inserisce in quello più generale che porterà, entro il 2020, all'installazione di quasi 53 mile punti luce, grazie a uno stanziamento di 180 milioni. Fabrizio Ghera spiega: «aumentando l'illuminazione pubblica diminuisce la criminalità, come dimostrato da dati scientifici. Abbiamo deciso di intervenire soprattutto nelle periferie, partendo in modo massiccio dai due municipi, il XX e il XIII, più carenti di impianti di illuminazione pubblica».

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