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Ci addestrino a sparare in corsa

I rilievi sul Gra dove un pluripregiudicato romano è morto durante un inseguimento della polizia

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«Non siamo addestrati per sparare alle gomme di un'auto in movimento. Abbiamo a disposizione solo 40 colpi l'anno per esercitarci al poligono. Ma il nostro compito è prevenire i reati, e se questo significa dover fermare una macchina in corsa guidata da un esagitato, dobbiamo fare di tutto per fermarla». Più chiaro di così. Franco Maccari, segretario generale del sindacato di polizia Coisp, non punta certo il dito contro il poliziotto che sabato mattina all'alba ha ucciso lo stalker di Cinecittà Bernardino Budroni nel corso di un inseguimento sul Gra durato quasi mezz'ora. Cerca anzi di mettersi nei suoi panni: «Ci sono situazioni in cui prendere una decisione può significare una medaglia o un peso sulla coscienza per tutta la vita. A questo agente è andata male, ma è lampante che ha tentato di sparare alle gomme». Budroni sarebbe stato colpito da un proiettile entrato dal lato sinistro della sua Focus, sullo sportello posteriore, a pochi centimetri dal parafango. La seconda ogiva si è conficcata nel bracciolo. Due colpi su due sono finiti nell'abitacolo... «Da tempo chiediamo di sostituire le pallottole camiciate con tipi meno perforanti. Questi proiettili si fermano solo quando hanno esaurito la loro forza. Sono troppo pericolosi». Gli agenti non sapevano che la sua pistola era a salve. Gli inquilini del palazzo di Cinecittà dove aveva aggredito l'ex, avevavo sentito colpi di pistola. Budroni potrebbe aver minacciato con l'arma i poliziotti durante l'inseguimento? «Non credo, ma non si può nemmeno escludere. Nella maggior parte dei casi si comportano così soggetti più giovani». Questo potrebbe aver provocato una reazione dell'agente? «Sappiamo solo che quando il collega ha sparato l'auto di Budroni aveva rallentato per evitare il posto di blocco dei carabinieri, ma potrebbe anche aver riaccelerato per tentare di sfondarlo». Cosa prevede il manuale ... quando si smette di speronare e si decide di fare fuoco sulle gomme? «Non c'è nessun manuale. Un poliziotto sa solo che il suo dovere è prevenire un reato. Budroni avrebbe potuto sfondare il posto di blocco, scontrarsi con un'altra macchina estranea all'inseguimento, investire pedoni. Era potenzialmente pericolosissimo».   Anche speronare non deve essere una cosa semplice, gli uomini sono addestrati? «Non tutti. La maggior parte ha una comune esperienza di guida. Oggi i corsi sono ridotti all'osso».   Cosa accadrà all'agente che ha fatto fuoco, a livello disciplinare?  «Uccidere è uno schock molto forte. Sarà sospeso dal servizio delle volanti fino a data da destinarsi. E dispiace sempre sapere di dover fare a meno di un agente che magari ha sempre svolto i suoi doveri con professionalità».  

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