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«Documenti» e il camorrista si arrende

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Èstato arrestato così il camorrista Emilio Esposito, 37 anni, capo dell'omonimo clan egemone nella zona di Sessa Aurunca, nel Casertano. Era latinante dal 2006, quando la Dda di Napoli ha emesso quattro mandati di cattura per associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione e reati in materia di armi. Ieri mattina poco dopo le 12, Esposito camminava fuori dalla stazione metro di Rebibbia, zona Tiburtina. Si guardava attorno come se aspettasse qualcuno. Un comportamento che ha richiamato l'attenzione degli agenti delle Volanti in strada per uno dei normali servizi di prevenzione voluti dal questore Francesco Tagliente e coordinati dal dirigente dell'Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico Luigi De Angelis. All'inizio il boss ha provato a svicolare: «Sto girando, che ho fatto?». Ma con sé non aveva documenti, solo il bigliatto da visita del suo avvocato. Troppo poco. Quando i poliziotti lo hanno portato in auto e chiamato la centrale per verificare al terminale allora ha ceduto. «So io, Emiliano Esposito». Fab. Dic.

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