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Polverini-Montino Scintille su tasse e deficit sanitario

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Stavoltaa far azzuffare la governatrice Polverini e il capogruppo del Pd in Consiglio regionale Esterino Montino è la pressione fiscale conseguente al deficit sanitario, che, secondo la Polverini, nel 2011 doveva diminuire visti i buoni risultati prodotti dalla cura dimagrante del piano di rientro. Una circostanza però che secondo Montino non si sarebbe verificata: «L'aliquota Irap pagata dalle imprese il 6 luglio scorso è pari al 4,97. Questo significa che gli aumenti scattati lo scorso anno sono in vigore e che non c'è stata alcuna diminuzione delle tasse come annunciato dalla Giunta lo scorso 6 aprile». Pronta la replica della Regione: «La maggiorazione Irap dello 0,15% derivante dalla sanzione fiscale conseguente a extra deficit sanitario, dovuto alla precedente amministrazione, per l'anno d'imposta 2011, non si applica. Per l'anno 2011 si applicano le aliquote vigenti nel 2009, grazie ai risultati raggiunti con il piano di rientro sanitario del commissario ad acta Polverini. Le condizioni per l'aumento dell'Irap non si sono verificate, cosa che invece è avvenuta per altre Regioni, come Campania, Calabria e Molise. Per i contribuenti del Lazio la maggiorazione dello 0,15% doveva essere applicata all'atto della liquidazione del saldo Irap relativo al periodo d'imposta 2010 e non al contestuale momento della determinazione degli acconti riguardanti il successivo periodo d'imposta 2011. Comunque i contribuenti che hanno versato nel corso delle recentissime scadenze gli acconti Irap relativi al periodo d'imposta 2011, applicando la maggiorazione dello 0,15%, potranno recuperarla nell'ambito degli acconti che dovranno essere versati a novembre». Una precisazione che ha portato Montino a ribadire: «L'aliquota Irap pagata dalle aziende lo scorso 6 luglio è del 4,97 e comprende anche l'aumento dello 0,15 (cosidetta sanzione fiscale) decisa lo scorso anno. Questi i fatti. Nel comunicato dell'Agenzia delle entrate del 23 giugno, vengono citate le Regioni Molise, Campania e Calabria, ma nulla viene detto per quanto riguarda la Regione Lazio. La Giunta ha inteso la non citazione come diminuzione. Solo la Giunta però. Ed infatti la sanzione è stata applicata». Intanto la governatrice va dritta per la propria strada: «È prioritario uscire dal commissariamento della sanità regionale perché così non si ha la facoltà di prendere decisioni. Quando sono arrivata alla presidenza del Lazio il periodo delle vacche grasse è finito. Ho preso decisioni contro tutti e per la mia Regione. Il Lazio merita un posto migliore. Siamo la seconda Regione italiana per Pil. Abbiamo messo i paletti per costruire il futuro alle giovani generazioni».

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