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Ostia si scopre snob

Ostia (Foto Gmt)

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È silenziosa, riservata, un po' snob l'estate di Ostia. Il tanga compie trent'anni ma sulla spiaggia di Roma è rarità. Le signore dabbene che si abbronzano sui candidi lettini de La Casetta preferiscono mise più costumate. Va di moda l'iPod, l'iPad e il tablet per chattare in riva al mare? Chissenefrega. Al Battistini e all'Elmi, gli storici stabilimenti che abbracciano il pontile della Vittoria, si gioca a beach-volley. Schiere di ragazzotti in mutandoni colorati s'affannano a correr dietro al pallone in una sudatissima partita di calcetto. Volatilizzate tra le onde le Calippo Girls, Debora e Romina, coatte da spiaggia salite un anno fa alla ribalta con il tormentone de "'na bira e 'n calippo", il Lido di Roma riconquista quella tranquillità che tanto gli è cara. «Ostia non è borgata» è il leit motiv che rimbalza dal canale dei pescatori a Castelfusano. Tanto per mettere una pietra sopra alla notorietà effimera dei reality show che pure in passato ha scaricato a vagoni starlette e macho-man sotto gli ombrelloni. Sono tornati vip, dello spettacolo e della politica. Ogni tanto fanno capolino Mariangela Melato, Enrico Mentana e Luciano De Crescenzo. Ci sono Mara Venier e Ricky Tognazzi. Quando non è in giro per il mondo Licia Colò si fa vedere al Corallo, lo stabilimento dei surfisti. Raul Bova ha scelto Le Dune per girare scene dell'ultima fiction. Ma, soprattutto, Woody Allen ha preferito il mare di Roma ad altri più gettonati lidi per i sopralluoghi al nuovo film «Bop Decameron». «Segno che Ostia sta cambiando, in meglio», sorride Renato Papagni, presidente di Assobalneari, l'inventore dei pacchetti turistici "on the beach" che stanno seducendo gli americani. Un giorno, una settimana oppure un mese in spiaggia. Tutto compreso, con gita agli scavi dell'antica Ostium. Un accordo con gli alberghi della capitale per far conoscere la novità e il gioco è fatto. I turisti a stelle e strisce prendono la tintarella, lo raccontano agli amici una volta a casa e Ostia diventa di moda negli States. Tanto da finire (chissa!) tra le location di Hollywood. E così dalla spiaggia-set spariscono paninari con taglio a spazzola e tatuaggi, bimbi capricciosi e pingui donnone con la matricina da sfoderare sulla sdraio. Il pranzo si fa al lounge bar, con sottofondo di musica chillout. Uno spuntino leggero, mediterraneo e salutista. Al bando le radio caciarone, meglio i ritmi soft. L'abbronzatura? Quel tanto che basta per essere chic. Ama ripetere Renzo Arbore: «Ostia sta vivendo una nuova stagione, sta diventando più bella». E bella lo è davvero. Per chi ci vive e per chi l'assapora lo spazio d'una gita.

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