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AltaRoma perde i pezzi

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AltaRomaperde i pezzi. Alla vigilia dell'inizio delle sfilate di alta moda ieri si è dimesso Sandro di Castro, vicepresidente di AltaRoma e consigliere d'amministrazione in quota Regione. L'onda lunga delle polemiche politiche, dopo l'uscita della Regione dalla società consortile che organizza le sfilate, si è abbattuta proprio su chi non è legato a nessun carro (pur essendo stato nominato in era Marrazzo). Di Castro il mediatore. L'uomo dal sorriso buono che ha ricucito i rapporti con Raffaella Curiel quando aveva giurato che non avrebbe sfilato mai più nella capitale. E quelli con il presidente della Camera nazionale della moda, il cavalier Boselli, che guardava Roma con occhio troppo critico. Di Castro che, tra i due litiganti, metteva sempre la parola giusta per far tornare il sereno, ieri non ce l'ha fatta più e si è tolto qualche sassolino dalla scarpa. Con il solito fare pacato, il consigliere ha consegnato la sua lettera di dimissioni irrevocabili al presidente Silvia Venturini Fendi. Per «lasciare libera la poltrona come mi ha chiesto l'assessore Santini a dicembre scorso» e perché «non voglio essere io la causa di un danno ad AltaRoma». Ma Di Castro che, carte alla mano, ha dimostrato che la Regione ha sempre partecipato alle riunioni di AltaRoma, ha poche speranze di far tornare sui suoi passi la Polverini. Infatti la governatrice, attraverso i suoi assessori Santini e Di Paolo, ha già fatto sapere che il «sacrificio» di Di Castro non servirà a ricucire lo strappo. E in fondo AltaRoma è solo una delle società in cui la Regione ha deciso di non essere più al fianco del Comune. Perché dai rifiuti ai trasporti, la Polverini vuol rivedere tutte le quote della Pisana. Mentre la guerra continua da oggi e sino a lunedì prossimo gli stilisti affilano le armi e la donna «curvy» debutta sulle passerelle dell'haute couture. Guillermo Mariotto, il direttore creativo della maison Gattinoni, celebra la bellezza senza taglia. Così accanto alle modelle-grissino, stasera al Macro metterà giovani donne in carne. «Curve soffici e pericolose, esplosione voluttuosa di un fascino femminile tutto da riscoprire - le definisce Mariotto - L'arte dell'alta moda, disegnata e creata ad hoc sul corpo femminile, è la migliore dieta». Solo l'occhio esperto dello stilista di haute couture può riuscire a correggere e nascondere, enfatizzando i punti di forza della silhouette. Tant'è che la maggior parte delle clienti che arrivano in atelier hanno ben più di una taglia 42. E se persino la bibbia del glamour, la rivista Vogue, mette in copertina la donna-curvy, la riscossa della taglia 48 è tutta nel libro di Daniela Fedi e Lucia Serlenga, che verrà presentato oggi pomeriggio nella sede della Camera di Commercio. «Curvy», neanche a dirlo, il titolo, ovvero «Il lato glamour delle rotondità». Nel volume edito da Mondadori Daniela e Lucia spiegano «come si fa a vestire le curve come moda comanda, qual è la scarpa giusta, l'accessorio che smagrisce». Evento clou della giornata odierna è la mostra fotografica di Mario Testino la cui inaugurazione alle 19 a Palazzo Ruspoli promette un alto tasso di vip. Il famosissimo fotografo che ha firmato, tra l'altro, le campagne pubblicitarie dei marchi più famosi da Fendi a Gucci a Valentino, ha intitolato la sua esposizione «Todo o nada»: le modelle sono ritratte senza veli oppure avvolte in splendidi abiti griffatissimi. Domani sarà la volta di Fausto Sarli che sfila nella piazza del Campidoglio con la collezione autunno-inverno in bianco e nero disegnata da Alberto Terranova e Rocco Palermo che hanno preso il testimone della maison dopo la scomparsa del maestro. Gli altri due «big» in calendario, Raffaella Curiel e Renato Balestra chiuderanno la kermesse lunedì prossimo. Una al Santo Spirito in Sassia, l'altro al Teatro Villa Pamphilj. A luci spente si aprirà il tanto invocato (anche ieri dal sindaco Alemanno) tavolo di confronto sul futuro di AltaRoma. Intanto lasciamo che a parlare siano i vestiti. Poi se ne vedranno delle belle. E non saranno top model.

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