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Primo maggio, il Comune batte cassa

Federico Guidi

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È passato poco più di un mese ma i conti sono ancora lì. Tutti da pagare. Il concertone del primo maggio, quello organizzato da Cigl, Cisl e Uil a piazza San Giovanni, "ci" costa circa 250 mila euro. E già perché la Triplice, a differenza di tutte le altre organizzazioni, non paga e non ha mai pagato. Nonostante le regole siano chiare: la pulizia delle aree così come i servizi straordinari messi a disposzione dal Campidoglio vanno pagati dagli organizzatori degli eventi. Nessuno escluso. Una questione di principio e di cassa, sulla quale il presidente della commissione capitolina al Bilancio, Federico Guidi non lascia correre. «La settimana prossima convocherò il gabinetto del sindaco per chiedere un sollecito di pagamento alle organizzazioni sindacali per il concerto del primo maggio. Sono convinto - sottolinea Guidi - che i sindacati non vogliano affatto passare per scrocconi e che decidano finalmente di saldare il debito con il Comune». La cifra può sembrare esigua, soprattutto se si considera che soltano la Rai ha pagato circa 700 mila euro per i diritti Tv del concertone, ma «con 250 mila euro potremmo assumere quattro operatrici negli asili nido, ad esempio - continua il presidente della commissione bilancio - portare l'illuminazione nelle periferie, ristrutturare una strada. È ovvio che da parte nostra c'è la massima disponibilità a discutere con i sindacati e a "vincolare" la somma dovuta a un'opera utile per la città». Quanto ci costa, allora, il concertone del primo maggio, al quale tra l'altro i segretari nazionali della Triplice quest'anno non hanno neanche partecipato? Le fatture parlano chiaro: La pulizia dell'area di piazza San Giovanni operata dall'Ama è costata 66.850 euro. Per quanto riguarda sempre l'Ama poi, ci sarebbero da saldare le fatture del 2008 (58.940 euro); del 2009 (67.995 euro) e del 2010 (65.573 euro). Il conto per gli straordinari dei vigili urbani (escluso dunque il costo ordinario di mezzi e uomini) è di 50 mila euro. Il conto Atac è più complesso. Considerata la straordinarietà dell'evento della beatificazone di Giovanni Paolo II proprio il primo maggio e avendo impegnato risorse straordinarie per tre giorni, la cifra richiesta per il trasporto di superfice è di 795.931 euro. Discorso a parte, invece, per il prolungamento dell'orario del servizio della linea A e della linea B della metropolitana fino all'1.30 ed esclusivamente finalizzata al flusso del concertone. Il conto dell'Atac in questo caso è di 84.630 euro, vale a dire 75 corse in più per la linea A e 24 corse in più per la linea B. Tutto questo può essere gratis? Per una manifestazione di beneficenza per gli orfani del Burundi l'associazione ha già saldato 1.575 euro all'Ama. Una cifra che potrebbe aiutare decine di bambini africani. Pensare a questo, ai 700mila euro di diritti incassati e ai costi non rimborsati per il concertone può essere demagogico. Ma resta il fatto che o si paga tutti o non paga nessuno.

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