Rogo in casa. Pensionato in gravi condizioni

.Lui è un ex impegato Inps di 66 anni, ricoverato in gravi condizioni all'ospedale San Camillo dov'è stato trasportato dall'ambulanza del 118. L'altra notte vigili del fuoco e carabinieri della stazione Aventino lo hanno tratto in salvo dalla sua abitazione invasa dal fumo, in via Orazio Antinori. La causa una vecchia stufa. Per giunta spenta. L'incidente domestico è avvenuto intorno alla mezzanotte nell'appartamento al piano seminterrato. Il proprietario neppure avveva tenuto la stufa accesa durante la serata. L'elettromestico era in cucina, con la spina attaccata alla presa al muro. Forse un surriscaldamento dei contatti, forse i fili scoperti, sta di fatto che a un certo punto l'apparecchio è andato in tilt, scatenando il corto circuito e poi l'inferno asfissiante. Prima che le fiamme aumentassero e divorassero gli ambienti, è stato il fumo a fare i danni maggiori. Il calore ha squagliato le guaine in gomma dei fili di rame e rapidamente si è propagato alle stoffe circostanti generando un coltre di fumo caldo, scuro e leggero che si nutriva dell'ossigeno nelle stanze. Un abbraccio mortale che diventava più forte ogni secondo che passava: l'ossido di carbonio aumentava e l'aria diminuiva. E intanto la vittima dormiva con le finestre chiuse. Praticamente l'anziano ha rischiato la vita per asfissia, e ancora non è fuori pericolo. I vicini hanno sentito un forte odore di bruciato provenire dall'abitazione del pensionato dell'Inps, da solo in casa, e hanno chiamato carabinieri della Compagnia Centro del maggiore Luigi De Simone e vigili del fuoco. L'intervento è stato immediato, bastava poco e anche l'ultimo respiro finiva in fumo. I pompieri hanno sfondato la porta e tratto in salvo il pensionato disteso in camera da letto. L'ambulanza del 118 ha caricato a bordo il poveretto e lo ha trasportato di corsa all'ospedale San Camillo. Le sue condizioni sono apparse subito gravi. I medici non hanno sciolto la prognosi che quindi resta riservata.