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"Libero troppo presto. Giustizia per Mattia"

Via dei Frati a Nettuno, dove è stato investito il piccolo Mattia Veschi (foto Gmt)

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Delusione, rabbia e molta amarezza. Questi i sentimenti che animano i residenti di Nettuno e gli amici di Mattia Veschi, lo studente sedicenne investito da un pirata della strada ubriaco la notte tra domenica e lunedì. Incomprensibile, agli occhi delle persone più care a Mattia, la decisione del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Velletri di scarcerare il pirata della strada, costringendolo al solo obbligo di dimora dalle 18 alle 8 del giorno seguente. E le reazioni sono state immediate, per strada, nei bar e sui social network come Facebook, dove nel gruppo «In ricordo di Mattia Veschi», amici, parenti e semplici conoscenti hanno detto la loro sul provvedimento del Tribunale. «Ho letto questa mattina della scarcerazione - spiega Maurizia - e anche io sono stata investita in bicicletta lo scorso 24 maggio, ma sono stata aiutata e soccorsa. Non è giusto, perché succedono queste cose? Era più giusto che si salvasse un ragazzo di 16 anni, un figlio. Sono mamma di un ragazzo della stessa età e non si riesce mai ad accettare la morte di un figlio. Mai». «È una cosa assurda - racconta invece Mario - che un ragazzo buono e giovane sia destinato a morire per colpa di qualcuno che, non essendo cosciente, lo ha ucciso. E ora noi non lo vedremo mai più. Non ci credo, domani tutti al funerale, in onore del dolore degli amici e della famiglia». Più duro nei toni Claudio: «Che schifo - attacca - ho appena sentito che è stato scarcerato quel pezzo di m...ubriaco che ha ucciso il piccolo Mattia ed è scappato senza provare a soccorrerlo. Solo da noi può succedere uno schifo così». Ma i sentimenti sono più o meno gli stessi tra tutti gli amici di Mattia. «Sono sorpresa, amareggiata e quanto mai inc...- ammette Francesca - anche perché sono una mamma, e Mattia è figlio di tutti in questo momento. Sono indignata dalla giustizia italiana e proprio oggi che è la Festa della Repubblica mi vergogno più che mai di essere un italiana. Per l'ennesima volta una vittima e un assassino libero! Mattia il mio pensiero è per te riposa in pace». Troppa fretta nella scarcerazione. Questo il pensiero di Mara: «Quello che è successo è una cosa veramente ingiusta, ma purtroppo non è nemmeno la prima volta che si assiste a casi del genere. Le leggi dovrebbero essere più severe». Stesso pensiero di Silvia. «Poi non ci si deve stupire se uno ha voglia di farsi giustizia da solo. Pensa a quei poveri genitori, certo il figlio non glielo ridà nessuno ma almeno un po' di giustizia, nel vedere l'assassino scontare la sua colpa, avrebbero potuto averla». «È una cosa indecente - conferma Maria - perché non si può far uscire dal carcere, dopo nemmeno tre giorni, uno che ha ucciso un ragazzo di 16 anni. Se queste sono le leggi che abbiamo in Italia, c'è da vergognarsi». La delusione è troppa. E il momento scelto dalla magistratura per la scarcerazione ha destato più di qualche perplessità. Come spiega Mario: «Questa è la balorda legge italiana. Addirittura libero prima dei funerali. Ciao Mattia, che tu possa riposare in pace». Il dolore della famiglia del ragazzo invece, passa dalle parole di Giuseppe, che su Facebook esprime la sua solidarietà alla famiglia. «Sono un amico di Sergio, il papà di Mattia. Oggi - racconta - ho visto nei suoi occhi odio, rabbia e dolore. Un dolore atroce che non vorrei vedere neanche negli occhi del mio peggior nemico. Forza Sergio, noi siamo con te». E di certo il conforto degli amici sarà manifestato in tutto il suo calore già da oggi pomeriggio, quando nella chiesa di Santa Maria Goretti, a partire dalle 15,30, si terranno i funerali di Mattia. Una cerimonia solenne, l'occasione, per molti, di dare l'ultimo saluto a un ragazzo morto senza neanche sapere il perché. Colpevole solo di essersi trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato. Ora i suoi occhi e il suo sorriso, ricordati con affetto da tutte le persone a lui più care, continueranno a vivere nella mente e nei cuori dei suoi familiari, stretti in un dolore profondo. E speranzosi del fatto che chi ha sbagliato, in questa triste storia di inizio estate, possa pagare. Senza necessità di dare il via a una caccia all'uomo, della quale lo stesso Mattia, descritto da tutti come sorridente e disponibile verso il prossimo, non avrebbe voluto sentirsi responsabile.

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