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Centrodestra Quiete prima della bufera

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Arrivare,a un anno dalla vittoria, a guidare finalmente le aziende regionali. Questo significa non solo «compensare» gli esclusi dalla Regione per la mancata presentazione della lista di Roma e Provincia (e recuperare così una parte rilevante del Pdl capitolino altrimenti uscente) ma tornare a fare politica nei settori chiave, come trasporti, lavori pubblici, sanità. Ovvero Cotral, Asp, Astral. Per questo se la Polverini dovesse battere i candidati Pdl a Sora e Terracina saranno in pochi a strapparsi i capelli. In altre parole meglio perdere una battaglia oggi piuttosto che la guerra domani. L'importante è che, se accordo ci deve essere con il centrosinistra, ci sia pure, ma non in modo formale. In altre parole che non si sappia. E questo vale sia per la Polverini sia per il Pdl. Chissà chi «arriverà» per primo. Il Pd? Come forza di opposizione alla Pisana e in Campidoglio ha tutto da guadagnare cosa che ha già fatto, considerato che da oltre un anno ancora gestisce praticamente tutte le società regionali. Un fatto curioso ed emblematico. Anche in casa Pd comunque la spaccatura è sempre più evidente: una parte del partito infatti stringe accordi con il centrodestra, e il caso del rinnovo dei vertici Atac lo conferma; l'altra al contrario punta al muro contro muro e non ammette sconti. Due anime che difficilmente si incontreranno, non senza un congresso che detti un'unica linea. A "soffrire" forse di più di questa instabilità dei due grandi partiti è l'Udc. Forza di governo in Regione, opposizione «light» in Campidoglio. Anche qui due linee che, prima o poi, dovranno convergere. Come e con chi è presto per dirlo. Certamente nella partita delle aziende regionali i centristi non staranno a guardare. Sus. Nov.

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