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Muore a tre anni. Lividi sul corpo

Ospedale Sant'Andrea (Foto Gmt)

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«Non sei morta. Non sei morta». La mamma di Arianna si getta in terra, urla e si dispera fuori dal pronto soccorso del Sant'Andrea. La piccola Arianna Andreani aveva tre anni. Quando è arrivata in ospedale era già morta. Secondo i primi accertamenti non ce l'avrebbe fatta a superare una crisi respiratoria e il suo cuore ha smesso di battere. Aveva ecchimosi sulle gambe e un morso sotto a un piede. Ha iniziato a sentirsi male nel lettino della sua casa in via Brennero, a Fonte Nuova. La procura ha aperto un fasciolo per accertare le cause del decesso. Bisogna far luce su quanto i medici hanno scritto nel referto. La piccola, infatti, aveva ecchimosi in varie parti del corpo, in particolare sulle gambe. Il morso sotto al piede è di denti umani. Ma, soprattutto, secondo i medici del Sant'Andrea, «le contusioni sono compatibili con maltrattamenti». Delle indagini si occupano gli agenti del commissariato Flaminio Nuovo e la squadra mobile. I lividi sulle gambe, comunque, potrebbe esserseli procurati la stessa bimba, visto che soffriva di crisi epilettiche. La piccola, che ha una gemellina, era disabile e doveva alimentarsi attraverso un macchinario. I genitori, Ugo e Marzia, hanno raccontato alla polizia - che li ha sentiti in ospedale - di aver chiamato i soccorsi verso le 11, quando si sono accorti che Arianna aveva avuto una crisi respiratoria. Il morso sotto al piede potrebbe averlo dato proprio uno dei genitori per cercare di rianimare la figlia. Così come i segni sulle gambe potrebbero essere dovuti ai tentativi di tenerla ferma durante le crisi epilettiche. È per questi motivi che gli accertamenti finora tendono a escludere maltrattamenti e una morte violenta. L'autopsia fissata per oggi servirà a fugare ogni dubbio. Mentre i genitori e i familiari erano in ospedale e venivano ascoltati dagli investigatori, la polizia scientifica esaminava l'abitazione a Fonte Nuova. La zia della mamma non riesce a capacitarsi: «L'ambulanza non ha fatto in tempo ad arrivare, Arianna era già morta. Marzia non la lasciava sola un attimo, era la sua ragione di vita, aveva crisi respiratorie ed epilettiche. Era seguita dai migliori medici». Il sindaco di Fonte Nuova, Graziano Di Buò, racconta che la piccola era assistita dai servizi sociali e doveva seguire un'alimentazione particolare anche a scuola: «Era una bambina che, pur non potendo parlare, emanava dolcezza».

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