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Un riformista convinto e senza cinismo

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Conrealismo, poca propensione agli estremismi, ma senza cedere un millimetro al cinismo. Equilibrio difficile da mantenere sopratutto se si ha la possibilità di fare un percorso importante quale è stato il suo. Così l'ho conosciuto io in questi anni di lavoro insieme sia nell'esecutivo che in questo intenso anno di opposizione. Aveva la particolarità di vedere sempre il lato concreto di ogni questione, il nocciolo duro epurato da slogan e ragioni posticce. Negli anni passati al vertice delle piu importanti aziende comunali, prima l'Ama, forse l'incarico di cui andava piu orgoglioso perché segnava il successo più grande per suo padre netturbino, quindi l'Atac e poi il Cotral, il tema dei rifiuti, l'ambiente e poi gli assessorati alla Mobilità e infine quello alla Casa, tutti temi di frontiera, tutti affrontati con la voglia di innovare, senza distruggere ma cambiando abitudini e modi di fare superati e non più accettabili. Un riformista convinto che per cambiare occorreva prima conoscere, studiare a fondo i problemi con tutte le ricadute anche umane che ogni questione portava con sé. Mario è stato dentro i grandi temi di oggi ed era orgoglioso di come li aveva affrontati. Da innovatore convinto. Era un politico che sapeva essere manager ma che in ogni cosa metteva passione e grande, estrema sensibilità. È stato così fino alla fine. Sapeva che stava giocando una partita difficile l'ha giocata con grande forza e altrettanto riserbo. In piedi. Ciao Mario. * Capogruppo del Pd in Consiglio regionale

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