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L'azione di CasaPound ingelosisce la sinistra

Sit-in organizzato da Blocco Studentesco in Piazza Esedra

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CasaPound Italia è tra i movimenti politici più attivi sul territorio romano. I militanti, però, non aprono solo banchetti in piazza e distribuiscono materiale elettorale. Non intonano cori. Vanno oltre. Passano all'azione. Le loro sono vere e proprie operazioni sul campo. Forse proprio un attivismo così deciso potrebbe aver fatto scattare una molla in chi li vede come una minaccia. Andrea Antonini, il consigliere municipale gambizzato ieri pomeriggio, è il vice presidente dell'organizzazione. È tra i più attivi. L'ultima occupazione di CasaPound è della scorsa settimana. Risale al 5 aprile, quando un centinaio di militanti occupa la scuola elementare «Parini» di piazza Capri, a Montesacro, un edificio pubblico abbandonato da due anni e mezzo, che deve servire a risolvere la grave emergenza abitativa di 17 famiglie. «L'emergenza casa è una vera e propria bomba sociale, ma per contrastarla, nonostante le continue promesse, nulla è stato fatto - spiegò Antonini quel giorno -. Questa struttura pubblica era in stato di totale abbandono da oltre due anni. I pochi lavori che sono stati fatti sono lavori di consolidamento, interventi di urgenza indispensabili a mettere in sicurezza l'edificio, mentre nessun altro intervento di riqualificazione è previsto nel prossimo futuro». L'occupazione della Parini provoca la reazione violenta dei centri sociali. La «conquista» di strutture come forma di protesta è un'azione ricorrente di CasaPound. I ragazzi del movimento il 13 dicembre 2010 fanno irruzione nel palazzo di Finmeccanica in piazza Montegrappa. Salgono sul tetto e srotolano uno striscione: «L'Italia non è in vendita». La protesta dura circa tre ore e vuole rivendicare l'italianità delle aziende pubbliche. È invece l'ottobre 2010 quando i militanti entrano nel consorzio Ri.Rei. per testimoniare il maltrattamento dei disabili che lì vengono accuditi e il cattivo stato igienico del luogo. L'azione rimbomba nei palazzi del potere romano e innesca le reazioni alterate della sinistra. Fanno scalpore nel febbraio dello stesso anno i sigilli posti ai concessionari della Fiat, con nastri bianchi e rossi a ricordare una scena del crimine, per difendere i diritti dei lavoratori e la produzione italiana. L'occupazione resta la protesta simbolo del movimento. Non a caso la sezione giovanile, Blocco Studentesco, nel dicembre scorso organizza occupazioni in ben quattordici istituti scolastici romani e porta in piazza migliaia di studenti. Ma durante tutto l'anno CasaPound organizza anche blitz in Rai, convegni e dibattiti con esponenti di destra e sinistra su temi sociali, dalla casa al lavoro. Temi troppo cari anche alla sinistra estrema. Tanto da poter suscitare gelosie.

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