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Romani senza pontili in Toscana

I pontili vuoti a Porto Santo Stefano

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Fino ad ora sono «appena» mille i posti barca sotto sequestro. Ma a breve potrebbero diventare migliaia in più. Lo tsunami giudiziario che si è abbattuto sull'Argentario potrebbe colpire anche altri porti della Toscana, dove ogni estate i romani trascorrono le vacanze con le loro barche. L'indagine della procura di Grosseto, che ha bloccato lo scorso gennaio i pontili del porto turistico Domiziano a Porto Santo Stefano e nel 2010 altri pontili a Porto Ercole, ha fatto finire nella maxi inchiesta anche altri porti: da quello del Giglio a quello di Castiglione della Pescaia, da Talamone a Punta Ala. Il pubblico ministero Leopezzi, che ha chiesto e ottenuto di mettere i sigilli a centiana di posti barca nel Promontorio due mesi fa, sta esamidando la documentazione che fa riferimento alla posizione amministrativa e giudiziaria di tutti i porti che rientrano nella provincia di Grosseto. Un lavoro che potrebbe finire, per turisti e operatori del settore turistico, nel peggiore dei modi: con un ulteriore sequestro di pontili. Si sta dunque allargando a macchia d'olio l'inchiesta che ha portato all'iscrizione sul registro degli indagati di cinque persone per quanto riguarda i pontili di Porto Santo Stefano: due funzionari comunali, il costruttore, il presidente e il progettista del porto Domiziano, accusati, a seconda delle posizioni processuali, di abuso edilizio, violazione delle norme di tutela ambientali, falso e occupazione abusiva di suolo demaniale. Il numero degli indagati, comunque, potrebbe raddoppiare se la procura accerterà la presenza di ipotesi di reato anche negli altri porti. Come si moltiplicheranno anche i problemi per l'attività turistica locale, che sarebbe messa praticamente in ginocchio: dopo l'Argentario, i romani non potranno mettere in acqua le proprie imbarcazioni, decidendo così di cambiare meta estiva, abbandonando il Giglio, Talamone, Punta Ala e Castiglione della Pescaia. Intanto oggi il gip di Grosseto si dovrà pronunciare sull'istanza di dissequestro presentata dal difensore del porto Domiziano, l'avvocato Simone Costanzo.

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