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Una scienziata romana

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PaolaPucciatti Tra le dieci «Mamme più Potenti d'America» c'è un'italiana: Cristiana Rastellini, scienziato e chirurgo, direttore del Centro di Medicina e Trapianti dell'Università del Texas dove sta inseguendo la sua «missione»: il trapianto delle insule pancreatiche nel fegato malato per curare il diabete e per il quale ha ricevuto tra l'altro, un finanziamento di tre milioni e mezzo di dollari dal National Institute of Health (NIH). Originaria di Roma, residente da diverso tempo nella circoscrizione consolare di Houston, partecipa e collabora alle conferenze dei ricercatori italiani nel mondo organizzate dal «Comites» di Huston, organo di rappresentanza istituzionale degli italiani in America, e dal suo Presidente Vincezo Arcobelli. Il fatto che questa nostra connazionale sia stata selezionata tra le più «Potenti Mamme d'America» vuol dire che è stata scelta tra tutte quelle donne che pur avendo una carriera di successo nelle scienze, ingegneria e business, sono riuscite a raggiungere altissimi traguardi pur essendo mamme e prendendosi cura della propria famiglia. Lo scorso anno tra le selezionate c'era Michelle Obama la First Lady americana. Cristiana ha quattro figli: Pietro Antonio di 17 anni, Francesco di 10, Vittoria di 7 e Alessandro di 4. Nonostante i grandi impegni e le continue sfide che comporta una famiglia così numerosa Cristiana afferma: «La vita è un dono che riceviamo e a cui sta a noi dare un senso. Giornalmente cerco di dare un senso alla mia vita attraverso la mia famiglia e il mio lavoro, le due cose a cui ho deciso di dedicarmi. Come chirurgo e scienziato, con un marito che svolge la stessa professione, la mia vita e la mia tabella di marcia sono veramente complicate, lo devo ammettere. Quando mi soffermo a pensare mi rendo conto che il mio lavoro assorbe una grande quantità di tempo e uno sforzo immenso non a me ma a tutta la mia famiglia. I miei figli, però, comprendono bene i motivi che mi impediscono di fare qualcosa che vorrei, magari insieme a loro. Quando posso, però, cerco di fare cose speciali per loro. Mia figlia mi chiede spesso di andare a mangiare a scuola come fanno le altre mamme. Proprio l'altro giorno le ho fatto una sorpresa. Quando mi ha visto arrivare è corsa da me e, abbracciandomi, mi ha detto che quello per lei era un giorno meraviglioso». Se qualcuno la definisce «una scienziata italiana all'estero» risponde: «Mi sento una scienziata che lavora per l'umanità. Sono orgogliosa del lavoro che faccio, sono orgogliosa di essere italiana, e sono orgogliosa di lavorare in questo paese. Un pizzico di amarezza è dato dal fatto che il mio Paese di origine non mi ha dato la possibilità di fare il mio lavoro come sto facendo qui, né ha mai dato segni di apprezzamento per i miei traguardi. Lasciare l'Italia ha comportato scelte difficili e sacrifici ma spero alla fine sia una miscela vincente per aggiungere qualche tassello in più in questo grande puzzle per la cura di una malattia come il diabete». Vincenzo Arcobelli, presidente del Comites di Huston, parlando del riconoscimento conferito a Cristiana Rastelli afferma: «A lei vanno tutte le mie più sincere congratulazioni. È un grande orgoglio e una vera soddisfazione sapere che un riconoscimento così importante negli Stati Uniti sia andato proprio lei. E'un onore averla tra i membri della comunità degli italiani all'estero. Cristiana rappresenta un grande esempio per rilanciare anche in Italia questi valori».

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