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Via Pontina ridotta a discarica

Le piazzole della Pontina invase dai rifiuti

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POMEZIA È la via Pontina ma sembra la discarica di Malagrotta. La strada statale 148, che collega la periferia sud di Roma a Terracina, è invasa di immondizia ma nessuno se ne cura. Ogni piazzola di sosta è sede di una raccolta indifferenziata di rifiuti. In alcune, a causa dell'enorme quantità di robaccia lasciata abbandonata, diventa anche difficile fermarsi con l'auto. La collezione a cielo aperto di pattume è impressionante e variegata. Si va dai piccoli sacchetti di plastica a enormi depositi di mobili rotti, sedie, pezzi di automobili e vecchi materassi. Oltre al serio stato di degrado e ai danni all'ambiente c'è il rischio sicurezza per migliaia di automobilisti, spesso costretti a pericolosi slalom tra i rifiuti che terminano nella carreggiata. Gli interventi di pulizia, però, tardano ad arrivare. «Il problema esiste, è serio, e ne siamo a conoscenza - dichiara Adriano Audizi, in servizio presso la sala operativa della Polizia Provinciale di Roma - Il nostro compito è di effettuare un monitoraggio costante e poi segnalare la situazione al reparto Viabilità che ha in carico la manutenzione della strada. Gli interventi di rimozione dei materiali abbandonati spettano a loro». Infatti, in seguito al Decreto Legislativo n. 112 del 1998, dal 2001, la gestione della via Pontina è passata dall'Anas alla Regione Lazio, che ha ulteriormente devoluto le competenze alla Provincia di Roma. Al telefono l'ingegnere capo della sezione VIII viabilità sud, competente per la via Pontina, Mauro Ronzani, cade dalle nuvole. «A me non risulta alcuna situazione di degrado, né di abbandono di immondizia - dichiara - Comunque domani (oggi per chi legge, ndr) invierò una squadra di capocantonieri ad effettuare un sopralluogo lungo tutto il percorso. Se dal loro rapporto emergerà uno stato di degrado e di sporcizia - conclude Ronzani - insieme al dirigente Antonio Cellucci ci attiveremo per riportare al più presto la situazione alla normalità».

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