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Dietro l'omicidio, la guerra dello spaccio

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Sembraquesto il movente dell'omicidio di Carlo Ciufo, 20 anni, e del ferimento di Alessio Nataletti, di 28, avvenuti ieri sera a Corcolle. Il primo di Tor Bella Monaca, l'altro del posto. Forse avevano un appuntamento col killer. Via Maiolo, dove camminavano, è una strada isolata. Inorno alle 23 l'assassino è arrivato in auto e ha sparato: alla nuca di Ciufo e alla schiena di Nataletti, ricoverato al policlinico di Tor Vergata. Una scena di sangue avvenuta davanti alla fidanzata del ventenne. Il terrore però ha provocato un profondo stato di choc: ai carabinieri del Nucleo investigativo di Frascati la giovane ha detto che non ha visto bene, era buio e poi aveva paura, non ha sollevato lo sguardo per vedere ma lo ha abbassato mentre istintivamente cerca di ripararsi dagli spari. Il delitto dell'altra notte segna un innalzamento della tensione nei rapporti tra malavitosi nell'ambiente dello spaccio. Specie nell'area est della capitale. È dalla scorsa primavera che il quella parte della città si spara alle gambe di spacciatori di terzo piano per scambiarsi avvertimenti. Ancora non è emerso il filo rosso che potrebbe unire le gambizzazioni, e gli investigatori nemmeno sono certi che esista. L'omicidio di Ciufo però è un avviso che assume toni nuovi e gravi. Anche se appena un ragazzo, il ventenne era assai attivo nel mercato degli stupefacenti. Nel luglio scorso era stato arrestato dai carabinieri con l'accusa di far parte di un'organizzazione di spacciatori, dai Castelli fino al Torrino. Ora si teme che qualcuno vicino a Ciufo possa rispondere con un altro messaggio di morte. Fab. Dic.

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