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I più felici di fare la coda sono quelli che hanno dimenticato di pagare

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Tuttigli altri, quelli che Ici e Tari l'hanno pagata fino all'ultimo centesimo, sono incavolati e neanche poco. Perché un conto è fare la fila per un bollettino finito chissà dove, un altro è perdere una giornata o anche più solo per dimostrare che hai fatto il tuo dovere. Chi ti ripaga per il tempo perso e il mal di fegato? Ieri mattina al terzo piano del blocco C a viale Ostiense, erano in tanti a fare lo sgravio col bollettino F24. Perché le cartelle spedite da Aequa Roma a 90 mila romani in queste settinane, 50 mila per l'Ici, le restanti per la tassa rifiuti, sono state per molti una vera sorpresa. C'è chi è diventato proprietario di un appartamento mai posseduto. Chi invece si è ritrovato ancora possessore di un immobile venduto. O, se comproprietario, si sono visti richiedere il pagamento della totalità dell'Ici, già pagata (giustamente) per la sola quota spettante. Giovedì agli sportelli si sono presentate 700 persone. Un picco sceso ieri dopo il tamtam su radio e giornali delle scorciatoie di Aequa Roma. Immutate, però, le proteste. «Il personale è gentile. Ma se c'è tanta gente che viene qua solo per dimostrare di aver pagato vuol dire che chi fa gli accertamenti non lavora bene» dice Alessandro Cristallini, che abita a Largo Preneste. La mamma ha ricevuto la cartella a sorpresa dopo Natale, il 28 dicembre. «Abbiamo subito telefonato al numero 06.57131800 e ci hanno dato un appuntamento per il 7 gennaio» racconta Alessandro. Ma il giorno stabilito la signora si è ammalata di influenza. Ed è stato inutile ogni tentativo di ricevere una risposta ritelefonando. «Ormai quel numero l'ho imparato a memoria ma alla fine mi sono arreso e stamattina sono venuto qui a chiedere spiegazioni». Non tutti però hanno un figlio disponibile all'aiuto. «Guardi qua, ci sono anziani e gente con le stampelle in fila da ore» indica Giacinto Ricci. «Possiedo un quarto dell'appartamento in comproprietà con mia moglie e ciascuno paga la sua parte di Ici. Eppure mi hanno chiesto il pagamento del 100%». Qualcuno si fa avanti per dire che c'è chi ha pagato anche il non dovuto perché non poteva fare la fila. Aequa Roma ha messo a disposizione fax e numero verde. «Ma ci sono difficoltà al call center ti dicono premi 1, premi 2, ci si confonde» dice Livio Giammei che abita al Tiburtino. «Mi hanno chiesto 1.700 euro per la Tari di 5 anni addietro - spiega - ho il numero 90 ma sono stanco di aspettare me ne vado». Adele invece è una bella nonna di Montesacro: si è ritrovata "proprietaria" dell'appartamento accanto al suo. «Mi hanno chiesto l'ici 2005 e 2006». Ma ha risolto. «Merito della mia amica Silvana che ci sa fare con internet ma senza di lei come avrei fatto?». Il dottor Savino Paolone, 86 anni, abita a San Lorenzo. È dovuto tornare due volte ieri mattina a viale Ostiense. «Mi avevano aumentato i metri quadrati e sono tornato a casa a prendere la piantina. Se non l'avessi avuta avrei dovuto pagare un geometra». Il punto è questo: «costringono il contribuente a dare la prova del versamento. Ma dovrebbero fare accertamenti con più attenzione. E quando sbagliano accollarsi le sanzioni per negligenza» dice Andrea, commercialista. «Il flusso informativo che deriva da accertamenti incrociati possono non funzionare talvolta anche per errori di trascrizione del contribuente» spiega Franco Maldera, direttore Servizi al contribuente di Aequa Roma.

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