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Pena ridotta in appello a Svastichella

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Loha stabilito la I Corte d'Appello del Tribunale di Roma: l'uomo, che è stato riconosciuto seminfermo di mente, è accusato di tentato omicidio, lesioni e porto improprio di arma. Il pg, in rappresentanza dell'ufficio della pubblica accusa, aveva chiesto la conferma della condanna a 7 anni giunta il 13 gennaio dello scorso anno. Il difensore dell'imputato, l'avvocato Riccardo Radi, commentando la sentenza si è detto «parzialmente soddisfatto della decisione dei giudici. Attendo - ha spiegato - di leggere le motivazioni per valutare se fare ricorso in Cassazione». Il legale dell'Arcigay, Daniele Stoppello, che ha sostenuto le ragioni della parte civile, ha sottolineato che «il fatto che sia stata confermata l'accusa di tentato omicidio anche in appello dimostra la gravità di quanto compiuto da Sardelli». Anche l'avvocato Enrico Maggiore, legale di parte civile per il Comune di Roma ha voluto esprimere la sua soddisfazione per l'esito del processo: «A noi non interessava quale reato specifico fosse contestato né la condanna inflitta; c'interessava il riconoscimento del Comune quale parte civile sopratutto nell'interesse della cittadinanza visto che da sempre siamo promotori di iniziative a favore della tolleranza e dell'integrazione sociale, ma anche di condanna nei confronti di azioni deprecabili». Pur avendo ridotta la pena di tre anni, i giudici d'appello hanno riconosciuto che i colpi inferti a uno dei giovani omosessuali aggrediti al Gay Village di Roma nell'agosto del 2009 portano a configurare come compiuto un tentativo di omicidio. La diminuzione di pena è stata determinata dalla concessione delle attenuanti generiche.

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