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Poltrone e nomine Il tesoretto di Renata

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.Sono centinaia le poltrone ancora da assegnare in enti, agenzie, fondazioni della Regione Lazio. Un vero e proprio tesoretto, che farebbe impallidire qualsiasi “pirata” esperto di mappe e bauli. Ma la presidente Renata Polverini ha i nervi saldi. Tiene ben stretto il timone della nave e pure il forziere suscitando il disappunto del Pdl che, finanziato il viaggio per conquistare l'El Dorado laziale, si aspetterebbe palpabili riconoscenze. Sono passati dieci mesi dall'elezione della ex sindacalista ma ancora non c'è stato lo spoil system che tutti attendevano e tanti speravano. Anzi, alcuni cda sono scaduti ma ancora restano i vecchi rappresentanti, come nella società più importante della Regione, Sviluppo Lazio. Ma questo è niente perché le uniche nomine a cui la governatrice ha dato il via libera sono state quelle dei direttori generali delle Asl e dei presidenti Adisu e Arsial. In attesa di un piano condiviso con la maggioranza per definire gli amministratori ordinari, negli enti che gestiscono i parchi e nelle Ater sono stati nominati Commissari. Ma nessuno sa quando ci sarà la rivoluzione dei posti. Eppure il tesoretto di Renata sarebbe in grado di accontentare un esercito: quasi 35 poltrone da direttore amministrativo e sanitario nelle Asl, le presidenze, le direzioni e i cda nelle 12 società regionali (da Cotral a Lait, da Lazioservice ad Astral), i posti nelle 5 grandi Ipab e quelli negli altri 9 enti dipendenti (da Asp e Agenzia dei Trapianti ad Aremol). Poi ci sono almeno altri trenta incarichi negli enti parco, nelle Ater e nelle agenzie minori. Infine le fondazioni e i garanti (quello dell'Infanzia è scaduto da tre anni), il Crel e il Cal. A cui vanno aggiunti, ovviamente, i revisori dei conti (tre per ogni organismo). Se si considera che la Giunta ha approvato la creazione di un nuovo ente per il cinema e il Consiglio un cda per l'Arsial, allora si capisce che è impossibile definire esattamente il numero delle poltrone. Ma non sarà facile trovare la quadra. Anche perché continua il braccio di ferro tra la governatrice e il Pdl. L'ultima patata bollente riguarda il capogruppo Franco Fiorito a cui la Polverini non perdonerebbe l'atteggiamento inopportuno durante la faticosa trattativa sul bilancio. Ma le indiscrezioni raccontano pure che la presidente non abbia alcuna intenzione di lasciare la gestione di enti e agenzie ai manager di partito. Si sa, chi fa da sé fa per tre. Come i revisori dei conti.

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