Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Lite fatale per l'infermiera

default_image

  • a
  • a
  • a

Latragica vicenda dell'infermiera romena Maricica Hahaianu è cominciata l'8 ottobre scorso, quando ha discusso con un ragazzo, Alessio Burtone, alla stazione Anagnina. La donna quel giorno rimase in terra per diversi minuti, in base a quanto si nota dalle immagini registrate dalle telecamere a circuito chiuso. Un elemento che secondo la difesa del ragazzo, l'avvocato Fabrizio Gallo, avrebbe contribuito ad aggravare la situazione della vittima. Il ragazzo accusato di aver ucciso con un pugno l'infermiera si trova ancora rinchiuso in carcere in una cella d'isolamento. A far perdere la vita alla romena, per il penalista, non sarebbe stato il colpo inferto dal suo cliente al termine della discussione, ma il comportamento dei medici del Policlinico Casilino che hanno avuto in cura la paziente. Secondo il Tribunale del Riesame, però, Burtone, dopo aver sferrato il «pugno fatale», si è allontanato dal punto in cui era Maricica Hahaianu «incurante di quanto aveva causato». «Siamo in presenza di un soggetto pericoloso per il quale l'unica misura idonea è il carcere», ha detto l'avvocato Alessandro Di Giovanni, che rappresenta la famiglia di Maricica. La vicenda ha fatto subito scendere in campo anche il sindaco Alemanno e l'assessore ai Trasporti Sergio Marchi. E nei giorni successivi c'è stato anche un ulteriore giro di vite per rendere ancor più sicure le stazioni della Capitale.

Dai blog