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"All'Atac procedure rispettate"

Gianni Alemanno

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Nessuna irregolarità. La Commissione istituita dall'Atac e presieduta da Raffaele Castaldo e voluta dal nuovo amministratore delegato Maurizio Basile ha finito il suo lavoro, durato venti giorni. Positiva, per l'azienda di trasporti, la sua conclusione: «Sotto il profilo formale sono state rispettate le procedure» che disciplinano le assunzioni», si legge nel documento. Lo studio è stato depositato ieri dall'avvocato Titta Madia nell'ufficio del procuratore aggiunto Alberto Caperna, titolare degli accertamenti sulla cosiddetta «parentopoli» romana e illustra «l'intricato quadro normativo sia a livello nazionale, sia di regolamenti comunali nell'ambito del quale si sono verificate le assunzioni». Dalla relazione, nella quale, spiega ancora Madia, non sono stati esaminati «i singoli casi perché sono di pertinenza della magistratura, non emergono anomalie». La relazione è ora al vaglio degli inquirenti, che stanno già esaminando la documentazione acquisita dai carabinieri all'Atac e anche all'Ama. Nelle prossime settimane dovrebbero partire le prime convocazioni dei vertici delle due municipalizzate. E nel corso di questa potrebbero emergere i primi sviluppi dell'indagine sulle chiamate dirette di amici e parenti assunti a tempo indeterminato nelle due municipalizzate. Il procuratore Caperna, infatti, che insieme con i sostituti Corrado Fasanelli e Francesco Dall'Olio coordina i fascicoli con l'ipotesi di reato di abuso d'ufficio, dovrebbe presto iscrivere i primi nomi sul Modello 21, il registro degli indagati della Procura. I magistrati romani concentrano il loro lavoro sull'affidamento ad agenzie esterne della selezione del personale da assumere e dei curricula presentati dalle persone oggetto della chiamata diretta, che sarebbe avvenuta a prescindere dai titoli richiesti per gli incarichi. Il sospetto è che una serie di personaggi abbiano ottenuto il posto a prescindere dal loro merito e grazie soprattutto ai loro rapporti preferenziali con politici, sindacalisti e manager. Per quanto riguarda l'Atac si parla di 854 posizioni relative agli ultimi due anni ma le indagini potrebbero comprendere anche le assunzioni fatte precedentemente, almeno dal 2006 in poi (è da quest'anno in avanti che la Commissione interna ha verificato le procedure). I carabinieri del Nucleo investigativo di via In Selci hanno acquisito tutta la documentazione relativa alle assunzioni sospette relative familiari e mogli di assessori. Un gruppo di persone che costerebbero all'Atac una cinquantina di milioni di euro ogni anno. L'ad Basile è già stato a colloquio con i pm capitolini, assicurando la massima collaborazione da parte dell'azienda, che risulta comunque parte offesa nel procedimento penale in corso. Ma sarà ascoltato anche il suo predecessore, Adalberto Bertucci. In relazione all'Ama, l'attenzione del procuratore aggiunto e dei due sostituti è indirizzata su curricula e contratti a tempo indeterminato sottoscritti a partire da due anni fa. Allo stato le «chiamate dirette» sotto esame nell'azienda che conta settemila dipendenti sono 1300. I magistrati valuteranno la posizione dei 91 entrati per chiamata nel 2008. Poi i 451 contratti del 2009: 324 operatori ecologici, 200 autisti e 20 addetti alle sepolture con le selezioni affidate al centro Elis. Altro discorso, infine, sull'Acea. In questo caso gli accertamenti devono ancora partire e non ci si aspetta di trovare fatti che abbiano un qualche rilievo penale.

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