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Gli studenti puntano ai palazzi del potere

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Oggi,con la manifestazione degli studenti contro il governo, il centro sarà blindato: le forze dell'ordine si muoveranno come in un unico marchingegno mobile. Il rischio da scongiurare sono tensioni e scontri, visto che alcuni studenti hanno già annunciato di voler «violare le "zone rosse" e puntare dritto in piazza Montecitorio» il cui accesso è stato vietato. I cortei Gli studenti partiranno da piazzale Aldo Moro e, una volta ai Fori Imperiali, si uniranno ad un altro spezzone formato soprattutto da esponenti dei centri sociali, precari e operai della Fiom. «Non abbiamo concordato alcun percorso con la questura, ma sicuramente punteremo a Montecitorio, nonostante le zone rosse». Altri assembramenti sono previsti in diversi punti della città, tra cui a Ostiense e piazza della Repubblica. Nelle vie d'accesso ai palazzi delle istituzioni i manifestanti potrebbero trovare alcuni blindati a sbarrare la strada, con le forze dell'ordine nelle retrovie: il tentativo della questura sarà quello di evitare il più possibile il contatto degli agenti con i manifestanti, che arriveranno in massa da tutta Italia. A Roma confluiranno circa 50 pullman provenienti da tutto il paese. Al corteo parteciperanno infatti diverse realtà dei movimenti, dai Carc, agli aquilani fino ai manifestanti di Terzigno, che protestano contro i termovalorizzatori. Il percorso Potrebbe essere lo stesso dello scorso 30 novembre, quando gli studenti manifestarono contro la riforma Gelmini. In quell'occasione i manifestanti attraversarono via Cavour, piazza Venezia, Corso Vittorio Emanuele, il Lungotevere e via del Corso dove si verificarono scontri con le forze dell'ordine. I primi a spuntare per le vie del centro saranno proprio i parlamentari, visto che con un sms inviato da palazzo Madama nei giorni scorsi li invitava a recarsi in fretta per le votazioni cercando di evitare il caos che si prevede. «C'è una disperata ricerca dell'incidente, come negli anni '70 e '80: nel movimento studentesco qualcuno vuol far fare salto di livello alla protesta per un antagonismo più duro e violento». E nella protesta dei 7 operai, accampati sui ponteggi della Regione Lazio «sono rientrati in scena i centri sociali, stanno esagerando» ha detto la governatrice Renata Polverini che li aveva convinti a scendere. Ma poi qualcuno dei centri sociali li ha fatti ripensare. E sono rimasti al gelo.

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