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Città bocciata all'esame pioggia

Traffico bloccato a Roma per la pioggia

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Piove. Un antipasto d'inverno. Una trentina di millimetri d'acqua. Ma Roma si blocca. Le macchine restano immobili sul Lungotevere. In zona Prati, Centro, Parioli, Salario, Appio e Tuscolano si cammina a passo d'uomo. I vigili del fuoco si mettono all'opera per liberare dall'acqua cantine e seminterrati. A Corso Francia cade un pino di venti metri contro un palo della luce e poi su quattro auto in sosta, un motorino parcheggiato e due macchine in circolazione. Nessun ferito e tanta paura. Mentre via Laurentina va in apnea a causa della rottura di una conduttura d'acqua. Risultato: svincolo di via del Tintoretto chiuso al traffico per allagamento. E mentre la città lotta contro le pozzanghere la politica litiga.   Tra i romani al volante c'erano anche molti consiglieri comunali di centrosinistra, infastiditi nel restare bloccati. Tanto da far partire la polemica a suon di comunicati stampa. Sono i Democratici del Campidoglio a cogliere la palla al balzo per attaccare la Giunta del sindaco. Con Massimiliano Valeriani che descrive «la città impreparata alle prime piogge autunnali e il traffico che si è inesorabilmente bloccato. Chiediamo al sindaco - dice - di pensare un po' alla nostra città». Poco dopo, la polemica alzata dal consigliere assume toni «istituzionali». È il capogruppo del Pd in Comune, Umberto Marroni, a diramare un nota ufficiale per commentare la reazione della città al maltempo. «È arrivata la pioggia. Una normale perturbazione atmosferica - spiega il consigliere - come si registrano in altre città. A Roma invece doventa un evento calamitoso. Lo foglie insieme all'acqua hanno ostruite le caditoie, gli allagamenti in città si contano a decine, le buche si riaprono e diventano ancora più insidiose per i motociclisti. Il traffico impazzito e la città si è paralizzata. Siamo ormai a quella che potremmo definire una normale giornata di caos ordinario. Evidentemente la Giunta capitolina, confusa, disorientata e pasticciona non riesce più nemmeno a prevedere l'ordinario avvicendamento delle stagioni», dice Marroni. Insomma, sull'onda delle polemiche per l'alluviole che ha devastato il Veneto ecco il centrosinistra attaccare l'amministrazione capitolina per la paralisi del traffico. La polemica, come fosse pioggia, piomba addosso alla maggioranza che è costretta a replicare. Parla di demagogia che dà «un colore politico anche alle gocce della pioggia. Gli interventi già in essere sulla mobilità - dice il Pdl Maurio Berruti, membro della commissione Mobilità al Campidoglio - vanno a incidere su una storica situazione di abbandono e di inerzia che hanno contrassegnato le passate Giunte, quando la pioggia e il maltempo erano gestiti dal politburo e su Roma per questo splendeva sempre il solo, fluiva veloce e ordinato il traffico automobilistico e i treni arrivavano in orario», ironizza Berruti che invita l'opposizione a tirar fuori la bacchetta magica per risolvere il problema. «Ricordiamo a chi non trova nient'altro di meglio da fare che strumentalizzare anche la pioggia - dice invece il consigliere Pdl Francesco De Micheli -, che è in corso un tavolo tecnico tra X Dipartimento, Ama e Protezione Civile il cui fine è quello di pianificare interventi e verificare le condizioni di tombini e caditoie, proprio per fronteggiare situazioni simili».  

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