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Nel Pdl Roma è partita la scalata degli ex An

Roma, veduta dall'alto

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Invertire la rotta, tornare sul territorio e, soprattutto, costruire una «vitale» cerniera tra l'amministrazione capitolina e i cittadini. Così, dopo lo choc dell'esclusione della lista Pdl di Roma e Provincia dalle regionali di primavera, il partito sembra risvegliarsi. Dopo i gazebo organizzati in tutti i Municipi per dare conto dell'operato del centrodestra, dal governo centrale alla Regione e Campidoglio, arriveranno ora i gazebo di consultazione dei cittadini per decidere la destinazione della quota pubblica delle ex caserme. L'iniziativa, del neo vice coordinatore del Pdl Roma, Marco Di Cosimo e del consigliere capitolino, Federico Guidi, verrà sottoposta all'attenzione del coordinatore Sammarco e, tra circa 15 giorni, i residenti di nove Municipi saranno chiamati a indicare quali servizi realizzare negli edifici militari nel loro territorio e ora dismessi. «In delibera, al di là del 5% destinato comunque all'edilizia sociale, è stata fissata una quota che si aggira intorno al 20% da destinare a servizi pubblici - spiega Guidi - vale a dire asili nido, biblioteche, farmacie comunali. L'iniziativa del partito è dunque quella di coinvolgere i direttamente i cittadini». Sono nove i municipi interessati: il I, II, V, VIII, XI, XV, XVII, XVIII e XIX. Importanti gli edifici che rientrano nelle dismissioni come, ad esempio l'ex convento Reale in via S. Andrea delle Fratte, la caserma Cadin a Pietralata, la Piccinini di via Casilina, la Donati del Trullo, la Sauro di via Lepanto e il Forte Boccea. «Per rilanciare il partito occorre ripartire dalla base, dal territorio - spiega Di Cosimo - e questa può essere un'occasione importante per far partecipare non solo i cittadini, che avranno a disposizione un questionario con elencati i servizi che si possono realizzare, ma anche i consiglieri municipali, i primi a raccogliere le istanze del territorio». Il partito romano si rimette in moto e, stavolta, con il "carburante" giusto, ovvero gli ex di An, che dopo lo stordimento della fusione con gli azzurri di Fi erano rimasti nell'oblio di un'organizzazione territoriale tutta da ridisegnare. E quello della consultazione per la destinazione delle ex caserme non è che il punto di partenza.

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