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E la pista si trasforma in un'area parcheggio

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«Abbiamorivolto un appello alle Istituzioni - spiega il presidente Fausto Bonafaccia - affinché adottino provvedimenti che evitino l'attuale accesso incontrollato sulla banchina del Tevere sede della pista ciclabile che con la nuova lisciatura di cui si attende il completamento ha visto considerevolmente aumentare il numero di utenti». Ma finora non è ancora successo niente. I ciclisti chiedono che siano ripristinati gli antichi divieti, caduti in disuso, perché non si sentono più tanto sicuri a pedalare su questo tratto di ciclabile. Infatti in questo punto preciso che potrebbe essere un'oasi felice non solo per la due ruote ma anche per i pedoni che vogliono farsi una passeggiata lontano dal traffico caotico del lungotevere scorazzano proprio tutti. A cominciare dai centuari che sfrecciano come se fossero a Vallelunga. Tanto non ci sono incroci! E i tanti lavoratori della zona che s'ostinano a prendere il mezzo privato per raggiungere il posto di lavoro e non trovano posto in superficie scendono fin qui sicuri di trovare la soluzione più «furba». Insomma il timore dei ciclisti è che la pista ciclabile sulla banchina del Tevere si stia piano piano trasformando in un'area parcheggio legalizzata come succede con le rampe d'accesso per i disabili agli angoli dei marciapiedi.

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