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Una puntura per dribblare il letto

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Una puntura per non ammalarsi e rendere più forte la popolazione. È partita venerdì scorso e si concluderà il prossimo 31 dicembre la campagna di vaccinazione per l'inverno 2010/2011. Tre gli obiettivi del servizio sanitario regionale: ridurre l'incidenza dell'influenza stagionale sulla popolazione; arginare il più possibile i ricoveri; abbattere il più possibile il costo sociale ed economico di malattie e ricoveri. I soggetti particolarmente a rischio e per i quali la vaccinazione viene considerata praticamente indispensabile sono gli anziani e i malati cronici (diabetici, affetti da malattie respiratorie, cardiocircolatorie, renali o da malattie congenite o acquisite che comportano deficit immunitario, malati oncologici), donne in stato di gravidanza, familiari di pazienti ad alto rischio, esponenti delle forze dell'ordine, persone a contatto con il pubblico o che svolgono servizi pubblici.   «La vaccinazione in tutti questi casi aiuta sia a contenere l'espandersi dell'epidemia influenzale sia a fare in modo che soggetti già deboli o affetti da altre malattie non corrano ulteriori rischi e non si aggravino - spiega Roberto Ieraci, infettivologo della Asl RmE - Insomma, il vaccino aiuta a contenere il costo sociale dell'influenza, che ogni anno è più alto di quanto non si pensi. Inoltre, vaccinarsi serve sempre. Basti pensare che la popolazione ogni anno è sempre più protetta grazie alle influenze precedenti e alle campagne di vaccinazione passate». I vaccini possono essere di due tipi: «convenzionali» (i cosiddetti «split» e «a subunità», particolarmente adatti per soggetti giovani) e «potenziati» (il «virosomale» e l'«adiuvato», che producono più anticorpi e con una durata nel tempo più lunga, particolarmente efficaci nei soggetti anziani e nei malati cronici). «L'influenza di quest'anno - spiega ancora Ieraci - sarà di impatto medio-alto, con febbre, mal d'ossa e mal di gola. Insomma, la classica influenza di stagione che avrà il picco nei mesi di gennaio e febbraio. Le categorie maggiormente colpite saranno gli anziani e i bambini di età compresa tra i 6 mesi e i 14 anni. Va sottolineato che l'importanza della vaccinazione è direttamente collegata con l'impatto generale dell'influenza, che si riduce vaccinando soprattutto i bambini. Il caso del Giappone è emblematico: lì l'incidenza della malattia stagionale sugli anziani è stata ridotta vaccinando in modo massiccio proprio i bambini. Sono proprio loro, infatti, che contagiano genitori e nonni. Insomma, vaccinarsi riduce i contagi e tutela i malati cronici. È sempre meglio prevenire che curare». Nel Lazio i soggetti vaccinati nella campagna 2008/2009 sono stati 1.107.000 e il 67% dei vaccinati era over 65. Il trend quest'anno è in aumento. È possibile vaccinarsi ricorrendo al medico di famiglia, al pediatra o ai servizi vaccinali delle Asl.

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