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Ma il Pd prepara la querela al Senatùr

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«Alemannonon faccia il patetico, gli insulti di Bossi alla Capitale sono cose serie e non possono finire a tarallucci e vino con un pranzo ridicolo, così come annunciato dallo stesso sindaco, a base di polenta e coda alla vaccinara - attacca il coordinatore del Pd Roma, Marco Miccoli - Il sindaco sappia, inoltre, che oggi in più di 50 banchetti del Pd sono state raccolte quasi diecimila firme per la querela presentata dal Partito democratico nei confronti del leader della Lega. I romani non vogliono Bossi e non dimenticano che da quasi 15 anni insulta i cittadini della Capitale». Un rapporto difficile quello tra le due città reso ancor più esplosivo dalle continue provocazioni di Bossi su «Roma ladrona» che Alemanno, da quando è sindaco, ha sempre bollato come battute. Ma sei giorni fa l'ultima uscita contro la capitale ha «superato il segno»: il ministro Bossi ha stravolto il celebre «Spqr» acronimo del latino «Senatur Popolusque Romanus» con «Sono porci questi romani» e Alemanno si è rivolto al presidente Berlusconi per chiedere «un passo formale» affinchè i ministri «tengano un atteggiamento istituzione e politico più consono alla loro carica e più rispettoso del ruolo di Roma Capitale e della dignità dei romani». Anche per la governatrice del Lazio Renata Polverini si è trattato di «una battuta volgare. I cittadini di Roma e del Lazio meritano rispetto. E la protesta è arrivata sul web. Su Facebook in poche ore è nato il gruppo «Roma querela Bossi».

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