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Pedaggi sul Gra Pronto il piano B targato Polverini

Grande Raccordo Anulare

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Il male minore sull'introduzione del pedaggio sulle bretelle di accesso al Raccordo e sulla Roma-Fiumicino è, ad oggi, quello dell'ordine del giorno presentato dall'onorevole Barbara Saltamartini. «Il provvedimento non prevede un pedaggio per chi transita sul Gra Roma su Roma per raggiungere le diverse zone della città - spiega Saltamartini - ma solo (e sempre con caselli dinamici senza barriere, ndr) per chi percorre le "bretelle" che collegano il Raccordo alle autostrade che passano vicino la Capitale. Certo oggi non potevamo permetterci di non avere il tempo di convertire il decreto e lasciare così a piedi i lavoratori Tirrenia: sul Gra siamo aperti a molte soluzioni, ma prima serve un confronto serio con il governo e con gli enti locali coinvolti». E il piano «b» è già pronto. Oltre alla strada politica in Parlamento, il pedaggio sul Gra e sulla Roma-Fiumicino potrebbe essere bloccato. Venerdì scorso la Regione Lazio ha infatti chiesto al Ministero delle Infrastrutture un tavolo di confronto con l'Anas per valutare la proposta di "declassare" Raccordo e Roma-Fiumicino da autostrada Anas a strada regionale, così da annullare l'ipotesi pedaggi.   «Dopo l'approvazione del decreto trasporti alla Camera, ci impegneremo perché con i prossimi provvedimenti del governo si salvaguardino i pendolari del Lazio dal pedaggio sul Grande raccordo anulare - ha assicurato la presidente della Regione, Renata Polverini - Abbiamo più volte espresso la nostra contrarietà ai pedaggi sul Gra e sulla Roma Fiumicino, perché penalizza proprio quanti viaggiano ogni giorno nella nostra Regione, per ragioni di lavoro e di studio, e sarebbero costretti a pagare un balzello ingiusto. Ecco perché restiamo convinti che una soluzione potrebbe arrivare dal declassamento a strade regionali. Proposta che al di là delle perplessità dell'Anas consentirebbe di evitare qualunque ipotesi di pedaggio per i cittadini del Lazio e sulla quale siamo pronti a confrontarci con l'Anas e il Ministero per le Infrastrutture».  

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