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Chiara prima beata dei focolarini Folla oceanica al Divino Amore

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«Nonho più le gambe e mi piaceva tanto andare in bicicletta, ma il Signore mi ha dato le ali». Le parole di Chiara "Luce" Badano, la prima focolarina a salire all'onore degli altari, scuotono la mente e il cuore. Le ripete, ieri pomeriggio, al santuario del Divino Amore, il prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, mons. Angelo Amato, delegato da Papa Benedetto XVI. Ad ascoltarle c'è una folla oceanica: 25 mila persone, soprattutto giovani, arrivati da ogni continente per la cerimonia di beatificazione della ragazza di Sassuolo (Savona), morta per un tumore osseo a 19 anni, nel 1990. Tra questi 13 mila sono focolarini. Perché Chiara era una di loro. «Colpita a 16 anni da osteosarcoma accettò la croce con dolore, ma con serena fortezza - ha ricordato il presule -. Soffriva, ma l'anima cantava. Rifiutando la morfina "perché", diceva Chiara, "mi toglie lucidità e io posso offrire a Gesù soltanto il mio dolore". Seppe essere anche in quella difficile condizione "una missionaria di Gesu", un'apostola del Vangelo come buona notizia a un mondo ricco di benessere, ma spesso malato di tristezza e di infelicità». I giovani maestri di una santità possibile per tutti. È Benedetto XVI a crederci, come aveva detto al S.t. Mary's College di Londra appena una settimana fa. Lo ribadisce ieri l'Osservatore Romano. «Nella stagione delle deboli passioni civili e delle incertezze esistenziali, la Chiesa propone una giovane donna, Chiara Badano, morta ventenne logorata da una malattia che spaventa, quale esempio della possibilità di fuoriuscire dai torpori dell'anima e da vite scariche di gioia e di speranza». E i giovani annuiscono con uno striscione sulla collina: «Grazie per Chiara Badano beata». È la «prima persona interna al movimento dei focolari che diventa beata»- ricorda il quotidiano della Santa Sede, che ha sottolinea anche che «un'altra grande Chiara (la Lubich, ndr), fondatrice di questo vasto movimento di uomini e donne che vorrebbero trasformare il mondo con l'amore, al nome della sua giovane discepola, ha voluto aggiungere quello di Luce. E la luce interiore, si sa, apre la mente e sveglia il cuore». C'era anche il sindaco di Roma Gianni Alemanno. «L'esempio di Chiara Badano è importante per i giovani e chi deve affrontare delle dure sofferenze nella vita. Perché Chiara nella sua biografia ci ha consegnato il rovesciamento del dolore: da fatto terribile e negativo a percorso, a sfida con se stessi» ha detto Alemanno, che ha incontrato i genitori di Chiara Badano e Andrea Bartole, guarito da meningite fulminate dopo le sue preghiere a Chiara Badano. Ieri sera festa nell'aula Paolo VI in Vaticano. Stamattina alle 10.30 il segretario di Stato vaticano card. Tarcisio Bertone celebrerà una messa di ringraziamento nella Basilica di San Paolo Fuori le Mura. Alle 12, all'Angelus, il Papa pronuncerà un saluto ai presenti in collegamento da Castel Gandolfo. Incontri paralleli, in collegamento tv o internet, sono in programma in vari Paesi del mondo.

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