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Falso medico volontario sulle ambulanze del 118

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Era bravo. Volenteroso. Efficiente. Il suo sogno? Fare servizio su un'ambulanza del 118, intervenire a sirene spiegate sul luogo dell'incidente o del malore e soccorrere chi ne aveva bisogno. Un sogno che aveva coronato all'Ares di Latina, prestando la sua opera come volontario, quindi del tutto gratis. Peccato che quel medico non era un medico. Non solo non aveva la laurea. Ma alla Sapienza non aveva mai superato il primo anno e da tempo ormai è uno dei tanti studenti fuori corso. Un trentaseienne originario della provincia di Napoli e residente nella Capitale è stato denunciato per esercizio abusivo della professione medica, falso materiale e falso ideologico. L'uomo, iscritto come volontario alla Croce Rossa Italiana di via Ramazzini, per qualche mese aveva lavorato sulle ambulanze Ares di Latina. Il suo rendimento, spiegano alla direzione regionale della Cri, era positivo. L'uomo doveva passare al dipartimento di sanità pubblica della Croce Rossa e quindi aveva prodotto i documenti necessari per le pratiche burocratiche. Il funzionario che li stava esaminando, però, si è accorto che qualcosa non tornava. Il nome e il cognome del medico non corrispondevano con gli altri dati anagrafici. È scattato un controllo e si è scoperto che il vero dottore era un omonimo. Lui, il volenteroso volontario, che risultava laureato nella prima università capitolina e si era anche specializzato in neurochirurgia, era abusivo. Non era neanche iscritto all'Ordine ma usava il numero di ruolo dell'ignaro medico. Lo hanno verificato i carabinieri di Monteverde Nuovo che, per conto della Compagnia Trastevere agli ordini del tenente Carmine Gebiola, hanno svolto le indagini scaturite dalla denuncia della Cri. Nei due domicili del medico posticcio, a Roma e a Labico, i militari hanno sequestrato le false certificazioni e le attestazioni di laurea e di specializzazione. Lui, alla vista degli investigatori, non ha battuto ciglio. Non si è giustificato e non ha protestato, limitandosi a prendere atto della denuncia. Un mese e mezzo fa, sempre a Latina, l'Ares ha denunciato alla procura una dottoressa per lo stesso motivo. Anche lei svolgeva regolarmente (e sembra con profitto) l'attività medica. Ma senza alcun titolo.  

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