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A Parioli e Prati tutti in doppia fila

Traffico a Roma

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Tutti in fila. Doppia. Tripla. Quadrupla. E le strade della Capitale diventano una giungla. Abbiamo provato a passare qualche giorno tra le vie di Parioli e Prati. Due quartieri dove la qualità della vita è alta. A condizione di non avere la macchina. Altrimenti diventa un inferno. Girare in auto è impossibile. Andare al mercato, fermarsi in banca o alla poste, prendere i figli a scuola è «fantamobilità». Parioli - La via più intasata quando non è ancora l'ora di punta è viale Parioli. I banchi del mercato attirano i residenti che devono fare la spesa. La ricerca di un parcheggio è un'impresa. Bisogna rischiare obbligatoriamente: quattro frecce e doppia fila. Se si è fortunati. Da queste parti, infatti, le automobili sono anche in terza e quarta fila. E le macchine che devono attraversare la strada sono costrette in un imbuto che rallenta il traffico. Spesso devono passare a senso alternato. Il parcheggio selvaggio però non invade solo la carreggiata. Ci sono centinaia di macchine parcheggiate sui marciapiedi, in fila. Qui sembra la prassi. Nessuno si scompone. Neppure i vigili. Che sì, passano ogni giorno per provare a rendere più fluido il traffico su viale Parioli e strade limitrofe. Ma dopo le prime multe e il fuggi fuggi dei primi romani vanno via, lasciando di nuovo il quartiere in balia del caos. Prati - In via Sabotino e in via Montesanto è impossibile trovare un posto libero. Chi decide di fare la spesa al mercato Vittoria, e vuole rispettare il codice della strada, è costretto ad andare a piedi. La signora Camilla Pallotti scende gli scalini con le buste della spesa in mano. Ha lasciato l'auto in doppia fila: «Non c'è altra scelta. Sono stata venti minuti a girirare per l'isolato. Cosa dovevo fare, tornare a casa?». Basta spostarsi di poco e la giungla delle doppie file continua. In via Fulcieri Paolucci de' Calboli tutte le auto sulle strisce blu hanno una macchina parcheggiata che ne blocca l'uscita. Carlo suona il clacson all'impazzata: «È un quarto d'ora che aspetto di poter partire». Per non parlare di via Leone IV e via Mazzina. O Piazza Mazzini con i quattro lati della piazza invasi dalle auto in sosta selvaggia. Angela è scesa a prendere un caffè ed è riuscita ad incastrare la sua Fiesta nel tetris di macchine lasciate in mezzo alla strada: «Qui è la normalità. Lo sanno anche i vigili che lasciano stare. D'altronde l'alternativa sarebbe non muoversi e restare a casa».

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