Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Massimiliano Vitelli Denunciata, ascoltata dal Gip, prosciolta.

default_image

  • a
  • a
  • a

Perdi più in soli 10 giorni con in mezzo la festività di Ferragosto. Dovrà essere stato un accertamento per associazione mafiosa od un'accusa per omicidio plurimo. Invece no, la celerità con cui l'elefantiaca macchina giudiziaria italiana ha analizzato il caso di Luisa D.B. (manteniamo la sua privacy per salvaguardarla da eventuali ritorsioni, sia su di lei che sulla sua famiglia) riguarda l'ipotesi di reato di «spalmeggio» di crema su un seno procace. La denuncia era giunta al commissariato di Anzio il giorno 11 agosto. Davanti ai poliziotti increduli, una donna, madre di due adolescenti di 12 e 14 anni, si esponeva seriamente alla pubblica ilarità denunciando la giovane e prosperosa Luisa per atti osceni in luogo pubblico. Per rafforzare la sua tesi accusatoria dichiarava che «quel topless stava "turbando" i figli adolescenti sorpresi a guardare la giovane". Figli complici quindi, ma che, in assenza di prove certe (non esistono filmati né fotografie che comprovino la reale partecipazione dei minorenni nell'atto in analisi), la stessa madre, con un processo per «direttissima» svoltosi tra lettini e piste di biglie aveva assolto. Colta in flagranza di reato, invece, la bella Luisa si era beccata la denuncia alla quale aveva fatto seguito l'apertura di un procedimento penale. Durante le indagini preliminari, la difesa, guidata dall'avvocato Gianluca Arrighi aveva preparato una memoria difensiva puntando tutto sulla tesi che «il topless con applicazione di crema solare» non rientra tra i reati del Codice Penale. Scelta rischiosa ma obbligata (l'incapacità di intendere e volere per demenza senile non è stata ritenuta una strada percorribile anche se di seni si trattava). Così, ieri mattina, di buon ora, il Gip di Velletri si è trovato a dover trattare uno dei casi più curiosi della sua carriera. Deciso ed irremovibile, nonostante le accuse circostanziate della mamma dei due «turbati», ha risolto la faccenda in pochi minuti disponendo l'archiviazione della pratica dopo aver accertato «la totale insussistenza dei requisiti oggettivi e soggettivi richiesti dal reato di atti osceni in luogo pubblico». Il castello (di sabbia) accusatorio è quindi imploso portandosi via l'ennesimo caso estivo italico. Intanto, dal traghetto che la sta portando in Grecia per le vacanze, Luisa dice: «Sono tanti anni che prendo il sole in topless e mai mi era successa una disavventura del genere. Continuerò a farlo perché ritengo, e lo ritiene anche il giudice, che non ci sia nulla di male. Per stare tranquilla però intanto espatrio, - continua Luisa sorridendo - con la certezza che almeno all'estero nessuno mi denuncierà».

Dai blog