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Merce falsa, trovate le case-deposito

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Trovatoil maxideposito del falso che invade il centro di Roma. Lo hanno scoperto al Pigneto gli investigatori del commissariato Trevi Campo Marzio di Lorenzo Suraci mettendosi alle costole degli ambulanti che infestano la capitale stracolma di turisti. Un percorso a ritroso: dai luoghi di vendita a quelli di rifornimento. Bilancio finale: ottomila pezzi sequestrati per un valore che sfiora il milione di euro, e sette senegalesi denunciati. L'ispettore Gianluca Toni e un'altra quindicina di uomini hanno seguito il giro, hanno visto i soggetti - senegalesi e nigeriani - li hanno seguiti, si sono appostati e hanno visto. Tutti entravano in due appartamenti - in via Avellino e via Campobasso - e ne uscivano stracolmi di merce: occhiali, scarpe, borse, cinte, orologi. Un campionario davvero ricco e assortito. Così ben nutrito che facilmente il turista che passeggia per Roma non ci butta l'occhio finendo per comprare, convinto di avere tra le mani un prodotto made in Italy. Invece no. La storia è un'altra. Sporca e sofisticata. Al Pigneto, in strada, sotto i due appartamenti c'è un vero e proprio servizio di guardiania, ci sono degli extracomunitari che fanno le vedette, hanno il compito di tenere gli occhi aperti, accorgersi se ci sono appartenenti delle forze dell'ordine che ronzano pericolosamente e nel caso dare l'allarme. Inoltre le due case non sono ambienti dove la merce è ammassata alla rinfusa. Sono delle case-campionario: in ogni stanza è allestita una mostra degli articoli disponibili. Il venditore guarda, ordina, paga in contanti e preleva. La fattura è ottima e per dare l'ultimo tocco, la griffe (Prada, Gucci, Louis Vitton, Nike e altre), ai compratori viene consegnato un sacchetto con le targhette da applicare. Martedì l'irruzione dei poliziotti, il sequestro della merce e le denunce. L'indagine non è finita.

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