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È l'ora di Enrico Gasbarra.

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Piùd'un indizio, infatti, farebbe propendere per le primarie, condizione indispensabile perché Gasbarra accetti di correre per il vertice regionale. In primis, sembra sempre più lontana la possibilità di portare alla segreteria regionale uno tra Astorre e Ciarla. Due candidati che rischiano di elidersi a vicenda. Sfumano così le candidature del vicepresidente del Consiglio regionale e del capogruppo alla Pisana Esterino Montino, che ha lanciato appunto il «suo» Ciarla, attorno al quale stenta a coagularsi una maggioranza. Dall'altro lato, stenta a decollare l'ipotesi di una candidatura dei Popolari, né questa componente sembra spingere più di tanto in tal senso. Insomma, a meno di un accordo last minute in assemblea - la cui convocazione è prevista per la prima decade di luglio - non sarà possibile trovare la quadra in seno alla maggioranza bersaniano-popolare per l'elezione del nuovo segretario regionale. Due a questo punto le vie d'uscita possibili: confermare Mazzoli come «traghettatore» fino all'apertura della fase congressuale a ottobre; oppure puntare tutto sulle primarie, dove Gasbarra partirebbe strafavorito. Senza un quadro politico chiaro i leader Popolari Marini, Fioroni e D'Ubaldo sarebbero di quest'ultimo avviso.

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