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Finto nobile. Re del raggiro

Soldi

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Non sarà stato proprio come il Totò che vende la Fontana di Trevi all'oriundo Decio Cavallo, ma anche il sedicente Duca di Canossa aveva le idee chiare in fatto di raggiri. Il 46enne arrestato dagli agenti del commissariato San Basilio aveva truffato decine di professionisti che erano abboccati all'amo regalandogli centinaia di migliaia di euro. Il finto nobile dalle mille identità si spacciava per espertissimo avvocato. Prometteva investimenti in borsa a lungo termine e ad alti rendimenti. Il trucco era semplice. Il novello Totò affittava una stanza negli studi di avvocati, notai, medici, commercialisti e imprenditori. Si presentava sgommando con la sua Jaguar Coupè. Mostrava le credenziali e i titoli nobiliari millantando doti miracolose in materia di strategie industriali. Una volta entrato in confidenza con il professionista di turno proponeva l'investimento magico in tranche da 40.000 euro a volta. Quando i «clienti» erano spremuti all'osso, scompariva. Lo studio restava lì, il computer, la scrivania piena di carte, i libri. Tutto finto. Di reale restava solo il raggiro. Gli investigatori erano sulle sue orme da febbraio. Il «duca» (ma amava scegliere di volta in volta il titolo più adatto) era già ricercato dalla Procura di Roma per altre truffe e aveva fatto perdere le sue tracce sedici anni fa. Nel corso delle indagini (l'operazione non poteva che chiamarsi Totòtruffa) gli agenti hanno sequestrato anche un «curriculum» in cui si presentava come ex agente dei servizi segreti dal vago sapore di Kgb: Jan Valerio Drago. Qualcosa ha iniziato a smuoversi quando alcuni professionisti in materia giuridico-legale si sono presentati in commissariato per denunciare i raggiri di cui erano stati vittima. L'altro giorno il Totò della finanza è caduto in trappola. Aveva dato appuntamento in viale dei Colli Portuensi a due ragazzi da cui pretendeva 10.000 euro in contanti. Non ha fatto in tempo ad aprire lo sportello della Jaguar che aveva già le manette ai polsi. È stato arrestato per truffa ed estorsione. La macchina, che è stata sequestrata, era intestata al Duca E.V.C. di Canossa. Nell'appartamento che usava come base gli agenti hanno trovato anche un passaporto falso, decine di bancomat e carte di credito intestate alle sue multiformi identità.

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