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GiuseppeGrifeo Cocomerari e Roma d'estate binomio inscindibile. Dino detto «Er Pistola», noto somministratore di angurie a piazzale di Ponte Milvio, non si smentirà mai, dialetto romanesco compreso: «Sto a Ponte Milvio da 37 anni, ma questa rivendita ha quasi un secolo di storia, è una delle prime a Roma» racconta affiancato da due amici, Tapisroulant e Pecos Bill, al secolo, Umberto, commerciante di tessuti e Marco, guardia giurata. Fra i clienti in cerca di una fetta d'anguria e spruzzata di limone, anche le Fendi, Alda D'Eusanio, l'onorevole Cicchitto, il Vescovo Franco Cuccarese e altri. «Nelle nottate afose se ne vanno quattro o cinque quintali di angurie, la metà mangiate subito», aggiunge Tony, genero di Dino che a fine luglio avrà un nuovo chiosco più grande ed elegante. Da Er Pistola anche il presidente del XX Municipio, Gianni Giacomini, con Giorgio Ciardi, delegato comunale per la Sicurezza. Poi due fidanzati, Lavinia, 19 anni e Marco, 20: «Qui questo cocomeraro è un'istituzione. Bello aprire la serata rinfrescandosi così». Due amiche, habituè di Ponte Milvio, Paola e Marzia: «Prima la cena, poi qui per assaporare qualcosa di dolce e fresco. E la notte continua». Seconda tappa a piazzale Jonio, da Domenico Assetta, la moglie Pina Traina e Roman aiutante. La rivendita ha oltre 60 anni, quando «qui non c'erano palazzoni» dice Pina. «Stiamo andando a una festa con altri amici - Marco e Mimosa, 18 anni - ma prima il cocomero». Altri due noti cocomerari sono sulla Tiburtina: il primo sembra aver perso lo spirito romanesco, non gliene frega nulla di raccontarsi; nell'altro c'è un ragazzo che non parla italiano. Sono quasi le 2 di notte, smobilita il banco di via Lucio Sestio al Tuscolano. Infine a piazza Talenti, sulla Nomentana, cocomeraro che esiste dal 1990: tanti i ragazzi, un gruppo di sei giovanissimi si sta abbuffando di cocomero, cocco, melone. Sono Valentina, Giulio, Stefania, Federica, Serena e Ilaria: «Prima di tornare a casa ci rinfreschiamo con gusto».

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