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Presi i ladri acrobati dei Vip

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Carabinieri

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Sono in gabbia i ladri acrobati che lo scorso anno hanno terrorizzato gente facoltosa, come Renzo Arbore e l'ex direttore del Tg1 Ottavio Di Lorenzo. Da Vigna Clara all'Eur. Si tratta di quindici pregiudicati, albanesi e romeni insieme. Presenti anche due donne. Loro s'intestavano le auto per fuggire, gli appartamenti per nascondersi e le schede telefoniche per rimanere in contatto durante i colpi. Gli altri, i Diabolik, divisi tra organizzatori ed esecutori, svaligiavano le abitazioni (una trentina), in quattro occasioni picchiando e rinchiudendo in bagno gli anziani proprietari. Ieri mattina sono stati arrestati dai carabinieri della Compagnia Trionfale diretta dal maggiore Vincenzo Pascale in varie zone della città: Eur, Fontana Candida, Madonna del Riposo, Cassia. Durante le perquisizioni sono stati sequestrati circa 10 mila euro e 1.200 grammi di cocaina confezionata in ovuli. L'accusa: associaszione per delinquere finalizzata a furto, rapina e sequestro di persona. Gli investigatori del Nucleo operativo hanno lavorato un anno. Dal 17 agosto scorso a ieri. La data è quella della morte di un ladro acrobata albanese caduto dal terzo piano di una palazzina sulla Cassia. Un loro complice. mentre altri due si dileguarono. I sospetti sono cominciati da lì. E passo dopo passo i carabinieri sono arrivati alla banda. I ladri seguivano le vittime, segnavano le loro abitudini. In alcuni casi i malviventi hanno lavorato anche come giardinieri in alcuni condomini oppure sono stati chiamati da loro connazionali che facevano lo stesso lavoro in altre città e li avvisavano che c'era un tale da spennbaro: è accaduto a Macerata e Ascoli Piceno. Erano abili e veloci, capaci di arrampicarsi e svaligare l'appartamento in pochi minuti. Agivano a volto scoperto, vestiti di scuro, con una bandana nera in testa. Dietro le spalle uno zainetto che riaempivano di soldi e preziosi. Roba leggera da portare. In due casi il bottino è strato di oltre 300 mila euro. Complessivamente, il malloppo messo insieme è stato di due milioni di euro. «Una cosa è certa, a casa mia adesso si dormiranno sonni più tranquilli. Si chiude praticamente dopo un anno esatto una brutta vicenda. Complimenti all'Arma dei carabinieri per essere riuscita a prendere dei professionisti che conoscevano anche la legge per come si sono comportati quando mi hanno aggredito e terrorizzato e per come hanno depistato le indagini. Insomma, oggi - ha concluso Arbore - sono più sereno».

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