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La carica dei 10mila preti

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Diecimila sacerdoti invadono pacificamente la Capitale, per quello che si preannuncia come il più grande raduno di sacerdoti della storia. Circa 10 mila religiosi provenienti da 91 Paesi del mondo si radunano a partire da oggi per la chiusura dell'anno sacerdotale indetto da Papa Benedetto XVI, una serie di eventi che culmineranno domani sera in una veglia con il pontefice e venerdì in una messa solenne. Secondo i dati raccolti la settimana scorsa, i sacerdoti saranno a maggioranza italiani (circa 3.500), seguiti da Francia e Germania con 700 religiosi, 300 dagli Stati Uniti e quasi 200 dal Messico. Stamattina alla basilica di San Paolo Fuori le Mura si apre un Incontro internazionale di sacerdoti promosso dalla Congregazione per il Clero ed organizzato dall'Opera Romana Pellegrinaggi, una serie di incontri che dureranno tre giorni e comprenderanno vari eventi, tra cui un incontro con il sindaco di Roma Gianni Alemanno. Oggi pomeriggio, invece, si aprirà in Vaticano, nell'aula Paolo VI, una manifestazione promossa da Focolari e dal movimento di Schonstatt sul tema «Sacerdoti oggi». Domani la serata conclusiva. Piazza San Pietro inizierà a riempirsi prima delle 19:30, e a partire da quell'ora si altaleneranno musica, letture sacre e testimonianze. L'arrivo del Papa è previsto per le 21:30. Il Santo Padre farà un giro della piazza in papamobile e ascolterà il saluto del prefetto del Clero, il cardinale Claudio Hummes. Dopo una lettura evangelica, il pontefice risponderà alle domande poste dai sacerdoti dei vari continenti. Alle 22:05 il canto del Pater Noster accompagnerà una processione attraverso il portone di bronzo. Al termine, il Papa leggerà una preghiera composta appositamente per questo Anno sacerdotale. Ieri, in un messaggio rivolto a tutti i sacerdoti, i vescovi italiani hanno incoraggiato tutti i presbiteri e espresso la loro gratitudine, affermando che «chi si fa carico del proprio peccato può sempre rialzarsi e riprendere il cammino». «La compagnia del signore - si legge nella nota - non ci mette al sicuro dagli attacchi del maligno nè ci rende im peccabili, ma ci assicura che il male non avrà mai l'ultima parola, perchè chi si fa carico del proprio peccato può sempre rialzarsi e riprendere il cammino». Nel messaggio, anche un riferimento allo scandalo pedofilia. I vescovi hanno affermato che i sacerdoti sono stati travolti da «accuse generalizzate, che hanno prodotto amarezza e dolore».

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