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Gli squadristi del parcheggio

Parcheggiatori abusivi a Trastevere

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A Ponte Milvio il venerdì e il sabato sono organizzati in squadre. Due sulla piazza, altri due su via Bolsena, tre lungo viale di Tor di Quinto, nel caso qualcuno provasse ad allontanarsi un po' dal punto dove pullulano locali e ristoranti, per sfuggire all'assedio dei parcheggiatori abusivi che invece, puntuali come un orologio svizzero, nei week-end d'estate, si presentano al calar della sera per fare cassa. Le auto sono parcheggiate ovunque in una delle zone più calde della movida capitolina. Quasi tutte dovranno passare al setaccio degli abusivi che sfidano i controlli delle forze dell'ordine, le male parole degli automobilisti che si ribellano alla «tassa», e si piazzano nei luoghi del divertimento maggiormente presi d'assalto dai romani. A volte sono gentili e allungano la mano senza chiedere un prezzo, altre (più spesso) minacciano e stabiliscono una tariffa precisa per «permetterti» di lasciare l'auto: due, tre euro a seconda del luogo dove si trovano, della serata (il sabato il prezzo sale), forse anche della persona che si trovano davanti. «Permetterti» è proprio il termine giusto. Se capita di imbattersi nel parcheggiatore particolarmente esigente, la frase tipica è «tre euro per lasciare l'auto se no non parcheggi». Succede ad esempio nel cuore del centro, in via delle Vergini, dove si trova il Teatro Quirino. Venerdì scorso il parcheggiatore che poi veniamo a sapere da alcuni residenti della zona è un habitué, ci intima di pagare tre euro per lasciare la macchina «altrimenti libera il posto», dice in tono minaccioso. Difficile dire di no quando soprattutto si è soli, magari donne e intorno non c'è nessuno che possa venire in nostro aiuto in caso di pericolo. Nei dintorni dell'ex Mattatoio a Testaccio, altra zona che richiama migliaia di romani ogni weekend per l'elevato numero di locali, la scena si ripete. Sabato scorso i parcheggiatori abusivi erano due nei pressi di Piazza Orazio Giustiniani. Per lasciare l'auto? Due euro il venerdì, tre il sabato ma con una «garanzia», naturalmente infondata, «no strisce blu, questa zona la controllo io». Stesse rassicurazioni in altre vie del quartiere: via Galvani, ad esempio, via Manuzio. Sul Lungotevere, sempre all'altezza di Testaccio, contiamo due parcheggiatori il venerdì sera e notiamo le stesse facce il sabato. Si dividono gli arrivi delle macchine in perfetta armonia, e se a uno dei due sfugge una macchina l'altro la rincorre, riscuote e dà al compagno quello che gli spetta. Il passaggio di una volante o di un'auto della municipale non sembra provocare grande scompiglio in chi è forse ormai abituato a «lavorare» nell'illegalità. Al massimo ci si allontana dalla zona per una mezz'ora, un'ora, ma poi si torna e si ricomincia. Di abusivismo si vive naturalmente anche di giorno. In questo caso non sono più i locali a fare da sfondo al fenomeno, ma gli uffici, i bar, le vie dello shopping. Nel quartiere Eur la mattina sono decine i parcheggiatori ormai noti a chi, forse un po' anche per comodità, lascia loro perfino le chiavi della macchina. Accade, ad esempio, nei pressi del Palazzo dei Congressi, ma anche in via delle Tre Fontane.

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