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Il disabile pestato: chi sa parli

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MichelaGaluppo È caccia all'aggressore del disabile picchiato a Genzano in pieno centro storico, dopo essere stato quasi investito. Investigatori a caccia di un tossicodipendente. È ancora scioccato Massimo P., 50enne del posto. «Camminavo in compagnia dei miei cani per via Guido Baldi per andare ai servizi sociali. D'improvviso mi sono visto una macchina addosso, mi avrebbe preso in pieno se non mi fossi spostato per schivarla. Il mio fragile equilibrio non ha retto e così sono caduto urtando contro un'auto in sosta. Ho urlato contro quell'automobilista di fermarsi, ho anche urtato la sua auto con il mio bastone e gli ho detto: "ma non ti fermi, non vedi che sono un invalido, non ti vergogni". È sceso furibondo e mi ha dato un cazzotto. Poi ho provato a scattare una foto con il mio cellulare e questa cosa lo ha mandato in bestia, ha tentato di rubarmi il cellulare, poi mi ha colpito violentemente con calci, pugni e schiaffi e prima di andar via mi ha detto: "ringrazia che stai con le stampelle altrimenti ti sfasciavo, ti finivo"». In via Guido Baldi al momento dell'aggressione c'erano molte persone, alcune sono passate proprio accanto a Massimo, mentre quella bestia lo picchiava ferocemente. Molti quelli che, secondo la vittima, hanno assistito alla terribile scena affacciati in finestra. Nessuno però ha mosso un dito per aiutarlo, nessuno ha chiamato i soccorsi. Un muro di omertà che fa paura. Solo dopo aver raggiunto la sede dei servizi sociali Massimo ha avuto le attenzioni che meritava prima di essere portato al pronto soccorso di Velletri per le cure del caso. Disperato quando ha raccontato la sua storia ai poliziotti del commissariato di Genzano che da venerdì mattina stanno dando la caccia al suo aggressore di cui si sa solo che ha una station wagon verde. I residenti della zona dicono di non aver visto nulla, nessuno ha filmato quella terribile scena col telefonino, nessuno fino ad ora è stato avvolto da alcun senso di colpa. Così quell'uomo è ancora in libertà, magari domani potrebbe aggredire qualcun altro. Secondo i poliziotti dell'anticrimine, diretti dal vicequestore aggiunto Antonio Masala, si potrebbe trattare di un tossicodipendente visto che in quella zona c'è il Sert. Le indagini non sono semplici e Massimo, invalido all'80%, non ricorda molto di più di quello che ha raccontato. L'appello è quindi alle coscienze di quanti hanno visto e si sono cuciti le bocche. «Anche un dettaglio potrebbe essere utile alle indagini degli agenti per fare giustizia».

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