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Per il pestaggio 4 agenti dal pm

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Una foto tratta dal video: Stefano raggiunto da un secondo colpo al volto

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Lesioni volontarie. È il reato che il pubblico ministero Francesco Polino, titolare delle indagini sugli scontri durante la partita Roma-Inter del 5 maggio, potrebbe ipotizzare nei confronti degli agenti autori del pestaggio di Stefano Gugliotta. Il Pm ha aperto un fascicolo sul caso e ha sentito quattro poliziotti che apparirebbero nei due video girati dagli abitanti del Flaminio come persone informate sui fatti. Gli inquirenti sottolineano che le immagini diffuse su internet mostrerebbero solo parte di quanto è accaduto vicino casa del venticinquenne, a poche centinaia di metri dal luogo del fermo. Nel commissariato Prati, poi, sono stati sentiti 15 testimoni e i familiari del ragazzo. Nel corso dei controlli dopo la partita sono stati fermati 8 giovani. I difensori hanno già presentato istanza al Riesame per l'annullamento della misura cautelare. L'avvocato Andrea Cerrone, che assiste Emanuele De Gregorio, spiega: «Ha 19 anni e studia farmacia alla Sapienza. Era andato a vedere la partita con un amico e compaesano, Stefano Carnesale, anche lui arrestato. È stato fermato vicino piazza Mancini dopo aver raccolto da terra una asta telescopica per tenere le bandiere. L'avrebbe voluta usare per i mondiali». E ieri Daniele Luca, coetaneo di Gugliotta, ha denunciato di essere stato investito da quella che, con ogni probabilità, era un'«auto civetta» della Polizia, riportando la frattura di una vertebra. Trattenuto nelle celle dello stadio, Daniele sarebbe stato portato in ospedale solo alle sei del mattino, nonostante le sue continue richieste. Il suo legale, Lorenzo Contucci, ha raccontato: «Era la quarta volta che Daniele andava allo stadio e ha avuto la sfortuna di indossare una maglietta rossa come due altri arrestati. Visto che l'autore della sassaiola contro gli agenti aveva questa maglietta rossa, si è scatenata una caccia a chiunque vestisse una maglietta dello stesso colore». Tornando a Stefano, ieri ha ricevuto la visita di altri parlamentari che hanno riferito sulle sue condizioni: «È ancora sbigottito, incredulo per la situazione in cui si è venuto a trovare - ha detto Massimo Pompili, del Pd - La sua speranza è che l'incubo finisca presto». Un'inchiesta sul caso Gugliotta è stata aperta anche dalla Commissione parlamentare sugli errori in campo sanitario presieduta da Leoluca Orlando, che ha inviato al presidente della regione Polverini e al capo dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria Ionta una lettera in cui si chiede una relazione sulle condizioni di salute fisiche e psichiche del giovane». E, «in attesa che si accertino le responsabilità», il questore Caruso avrebbe accettato la richiesta di alcuni esponenti di Sinistra e Libertà di «destinare a incarichi diversi da quelli di ordine pubblico» i poliziotti «protagonisti» dei video. Dal sindaco, invece, arriva un richiamo alla pacatezza nell'analisi dei fatti: «Bisogna evitare la criminalizzazione indiscriminata di tutte le forze dell'ordine - ha dichiarato Alemanno - Spesso nascono campagne demagogiche su questi episodi». Infine, esponenti del Pd provinciale e regionale chiedono: «C'è un video inequivocabile, con un pestaggio ai danni di un ragazzo incensurato, perché il giudice tarda ancora a scarcerare Stefano Gugliotta?».

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